giovedì 16 giugno 2011

LOTTA AL TRAFFICO DI STUPEFACENTI - SEQUESTRATI OLTRE 46 CHILOGRAMMI DI DROGA ED ARMI

I militari del Nucleo Polizia Tributaria di Torino, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno concluso una articolata indagine nei confronti di una pericolosa organizzazione criminale di matrice albanese, con base nel capoluogo piemontese, impegnata in un intenso traffico internazionale di droga.

Le indagini, durate quasi tre anni, hanno portato all'arresto di 23 persone (14 albanesi, 7 italiani, 1 marocchino ed 1 tunisino), al sequestro di oltre 46 chilogrammi di droghe pesanti, eroina e cocaina, di 3 pistole con munizioni e di denaro contante per oltre 40.000 euro. Inoltre, due indagati sono tuttora ricercati.

L'operazione, nome in codice SELENICA (dalla località di origine di alcuni dei criminali), ha preso le mosse dall'omicidio di una giovane coppia di romeni, a Torino, nel gennaio del 2008, maturato nel contesto dello sfruttamento della prostituzione, sul quale ha indagato la Squadra Mobile della Questura di Torino, che ha portato all'arresto di Tesilvan Bashaj, albanese, all'epoca dei fatti appena ventiquattrenne, poi definitivamente condannato all'ergastolo.

L'organizzazione, capeggiata da albanesi per lo più dimoranti in città, era riuscita a guadagnarsi, con la forza, uno spazio di tutto rispetto sulla piazza torinese.

Attraverso una efficiente rete di relazioni con gruppi attivi in Emilia Romagna e Lombardia, era in grado di importare sul mercato italiano partite di eroina e di cocaina.

Nonostante le molte cautele adottate, come l'uso di un linguaggio in codice ed il cambio frequente delle sim card (oltre 200 quelle intercettate dai Finanzieri) le più intestate a terze persone, gli investigatori sono riusciti ad individuare le rotte di rifornimento, i Balcani per l'eroina e l'Olanda per la cocaina. I militari della Guardia di Finanza hanno, così, intercettato numerosi carichi, arrestando, nel tempo, i componenti del gruppo, sino ad azzerare la banda, ai cui componenti, già sottoposti a giudizio, sono sinora state comminate pene, anche attraverso riti abbreviati, per più di 48 anni di carcere.

L'attenzione dei Finanzieri è ora rivolta all'individuazione di eventuali prestanome utilizzati dall'organizzazione in Italia ed all'aggressione delle disponibilità finanziarie ed immobiliari oltreconfine, con gli strumenti della cooperazione internazionale.

L'operazione ha messo in evidenza il prepotente ritorno sulla piazza torinese dell'eroina, tanto più se si considera che la droga sequestrata poteva essere "tagliata" anche fino a cinque volte.

Un aumento del consumo dell'eroina che desta particolare allarme sociale, perché i giovani sniffandola o fumandola, senza siringhe, sono convinti di poter così evitare gli effetti della dipendenza tipica del "tossico da buco".

La Guardia di Finanza di Torino, pur senza trascurare le priorità di intervento negli altri ambiti operativi della polizia economica e finanziaria, è fortemente impegnata nella lotta al crimine organizzato, anche attraverso la repressione del traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Ne sono testimonianza le recenti indagini di aggressione del patrimonio della ‘ndrangheta piemontese e gli interventi conclusi dalle unità specializzate antidroga che negli ultimi sei mesi hanno già sequestrato oltre 850 chilogrammi di stupefacente (tra cocaina, eroina ed hashish) ed arrestato 32 persone.

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