Sono 40 milioni le persone in tutto il mondo che hanno perso completamente la vista e circa 245 milioni gli ipovedenti, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. In Italia, l’Istat attesta 362 mila ciechi e circa un milione e mezzo di ipovedenti. E la situazione non è destinata a migliorare visto l’allungamento della vita media, divenuto ormai fenomeno che interessa tutti i Paesi.
Per questo la ricerca non si stanca di proporre soluzioni per prevenire le malattie che colpiscono l’occhio, ma anche per migliorare la qualità della vita di chi ha già perso tutta o in parte la capacità visiva. Di questo - dall’occhio bionico alle cellule staminali, passando per il biofeedback e la plasticità del cervello - si parlerà durante il secondo Simposio internazionale sulla riabilitazione dell’ipovedente e sull’abilità visiva, che si svolge a Roma dal 15 al 17 dicembre presso il Parco dei Principi. L’evento è organizzato dall’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus attraverso il proprio organismo di ricerca "Polo Nazionale di Servizi e Ricerca per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva". E’ prevista la partecipazione del Ministro della Salute Ferruccio Fazio.
Le malattie dell’occhio che causano più spesso disabilità visiva sono, nel mondo, la cataratta (reversibile perché si può operare, ma responsabile del 53% dei casi di disabilità visiva), il glaucoma (9%) e la degenerazione maculare legata all’età (6%). Quest’ultima è, invece, la prima malattia causa di cecità e ipovisione nei Paesi di maggior benessere, a cui seguono il glaucoma e la cataratta.
Fonte: Istituto Superiore di Sanità
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