domenica 5 dicembre 2010

GAS: VOGLIAMO SAPERE SE DIETRO AGLI AUMENTI DELLE BOLLETTE DEL GAS VI SIA INCOMPETENZA O TANGENTI. DA OTTOBRE DENUNCIAMO ATTEGGIAMENTI INCOMPRENSIBILI.

Gli italiani, con le esose tariffe del gas, hanno pagato anche oneri di mediazione interfinanziaria impropria a livello internazionale gravanti sui contratti di lungo periodo dell�Eni con il colosso russo Gazprom?

�� questa la domanda che interessa i direttamente cittadini, e che deriva dalle rivelazioni del sito Internet Wikileaks, avvalorando, nei fatti, la presa di posizione gi� assunta mesi addietro da Federconsumatori e Adusbef, a cui il Governo, l�Amministratore Delegato di Eni e i responsabili degli organismi di controllo e vigilanza devono fornire risposte documentate, e non le solite smentite in politichese.� � dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.

Quanto vale lo scarto di prezzo che pesa sui cittadini � stato gi� segnalato nel comunicato dell�Autorit� dell�Energia del 28 Settembre 2010, che ha ridotto, a partire dal primo ottobre, il prezzo della materia prima metano (al netto degli oneri di rete, delle imposte e dell�IVA) dello 0,1%, riferendosi ai recenti prezzi sul mercato internazionale, invece di aumentarlo del 3,2 %. Aspettative di aumento quantificato in base alle volont� delle Imprese che hanno presentato il ricorso al TAR della Lombardia, chiedendo l�annullamento della delibera dell�Autorit�.

Il Quartetto di imprese costituito da ENI, ENEL, A2A e GasPlus, ossia due grandi imprese dove l�azionista di controllo � il Ministero del Tesoro, e la terza controllata dal Comune di Milano e da quello di Brescia, che hanno presentato l�impugnativa nonostante la delibera dell�Autorit� fosse stata preannunciata nei fatti dal mese di aprile, ed esplicitamente con un suo comunicato di tre mesi prima, chiedendo alle imprese importatrici di metano la ricontrattazione dei prezzi dei contratti di lungo periodo (Take Or Pay).

Con il comunicato stampa del 20 Ottobre 2010, Federconsumatori ed Adusbef, hanno chiesto alle 4 imprese di spiegare, senza usare termini processualistici, ai milioni di famiglie italiane, loro clienti diretti ed indiretti,� le motivazioni del loro ricorso contro la modestissima riduzione del prezzo, fornendo tutti gli elementi necessari a dimostrare l�impossibilit� di ricontrattare i prezzi di contratti di lungo periodo favorevoli a tutte le imprese esportatrici, Gazprom compresa.

La cosa che appare francamente incredibile � che due multinazionali del calibro di Eni e Enel, secondo tale ricostruzione, pagherebbero senza batter ciglio i prezzi pi� alti del mercato, scaricandoli sulle famiglie italiane gi� tartassate dalla pesante crisi economica .

� chiaro che il Governo, in quanto azionista di riferimento delle due imprese � in grado di pretendere dagli amministratori delegati i dovute chiarimenti e le motivazioni dell�inconfutabile differenza dei prezzi fra l�Italia e i paesi confinanti. Tale comportamento, quindi, porta ad esprimere un giudizio negativo sulle loro capacit� di acquistare metano da trasportare e vendere in Italia, o c�� forse qualcosa non detto tutto ancora da chiarire?

A fronte di ci� diventa imprescindibile un�indagine della magistratura, che le nostre Associazioni promuoveranno con iniziative ed azioni legali.

Indagine da supportare con l�eliminazione, da parte del Governo, delle disposizioni di secretazione dei prezzi di tali contratti, norma francamente incomprensibile che lascia spazio ad illazioni.

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