I dati del primo semestre di quest'anno confermano un aumento di circa il 200 per cento del numero degli incendi boschivi rispetto al 2010. In netto incremento anche le superfici abbandonate a vegetazione spontanea, terreno fertile per l'insorgenza dei roghi.
L'estate 2011 sulla nostra penisola si apre all'insegna di un notevole aumento del numero degli incendi boschivi e delle superfici percorse dal fuoco rispetto al 2010. Lo dimostrano i dati provvisori del Corpo forestale dello Stato relativi al primo semestre di quest'anno che, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, fanno registrare un aumento di circa il 200 per cento del numero dei roghi e di oltre il 300 per cento delle superfici totali andate in fumo.
Dal 1 gennaio al 29 maggio 2011 si sono avuti 1.109 incendi boschivi in tutta Italia per una superficie totale percorsa dal fuoco di 4.076 ettari, di cui 2.563 ettari di superficie boscata e 1.513 ettari di superficie non boscata. La regione più colpita dai roghi nei primi mesi del 2011 è stata la Campania con 220 incendi, seguita dalla Lombardia con 145, dalla Toscana con 116 e dal Piemonte con 114. La Campania è stata anche la regione con la più alta superficie boscata andata in fumo (486 ettari) seguita dalla Lombardia (345 ettari), dal Veneto (322 ettari), dal Piemonte (283 ettari) e dal Lazio (258 ettari).
Il sensibile aumento degli incendi viene confermato anche dal confronto dei dati statistici relativi al primo semestre 2011 con quelli riferiti ad analogo periodo del triennio precedente, che evidenzia un sensibile incremento del numero dei roghi (pari al 108 per cento in più) e del totale delle superfici andate in fiamme (circa il 100 per cento in più).
La recrudescenza del fenomeno, a cui si assiste periodicamente, è dovuta a diversi fattori tra cui anche gli effetti degli andamenti climatici che determinano non solo temperature più elevate ma anche stagioni aride più lunghe rispetto al passato, con la conseguenza che i periodi dell'anno favorevoli allo sviluppo degli incendi si sono allungati e coinvolgono sempre di più gli inverni con poca neve.
Più in generale il fenomeno degli incendi boschivi è tuttora in espansione a livello mondiale.
Le mutate condizioni economico sociali, negli ultimi decenni, hanno determinato l'abbandono di molti terreni e l'aumento delle superfici a vegetazione spontanea e di boschi, non più oggetto di regolari interventi selvicolturali, e pertanto costituiscono un terreno fertile per l'insorgenza di incendi sempre più estesi e distruttivi. Basti pensare che, solo in Italia, la superficie forestale negli ultimi 20 anni è aumentata di circa due milioni di ettari, come registrato dagli inventari forestali del Corpo forestale dello Stato.
É importante, quindi, non abbassare la guardia contro un fenomeno che oltre a rappresentare un enorme pericolo per l'incolumità pubblica, ogni anno arreca danni incalcolabili al nostro patrimonio ambientale.
Va in questa direzione la Campagna Antincendi Boschivi 2011 volta alla prevenzione e al contrasto dei roghi su tutto il territorio nazionale e presentata oggi presso l'Aeroporto "Karol Wojtyla" di Bari e a cui hanno preso parte le principali autorità nazionali e regionali preposte alla lotta agli incendi boschivi. È stata anche allestita una mostra che ospita i velivoli della flotta aerea di Stato, fondamentale strumento nello spegnimento degli incendi boschivi. Il potenziamento della flotta aerea nazionale e delle varie attività di prevenzione, lotta attiva e investigazione, messe in campo anche dal Corpo forestale dello Stato, hanno contribuito alla riduzione complessiva del numero di incendi e delle superfici percorse dal fuoco nel corso degli anni.
GLI INCENDI BOSCHIVI NEL 2010
Nel 2010 sull'intero territorio nazionale si sono verificati 4.884 incendi boschivi che hanno percorso una superficie complessiva di 46.537 ettari, di cui 19.357 boscati e 27.180 non boscati.
Rispetto al 2009, il numero complessivo di incendi boschivi è diminuito del 10 per cento e le superfici totali percorse dal fuoco sono diminuite del 37 per cento (in particolare quella boscata è in calo del 38 per cento e quella non boscata del 36 per cento). Al contenimento del numero di incendi ha probabilmente contribuito lo scorso anno anche un clima particolarmente umido, caratterizzato da frequenti piogge soprattutto durante la stagione calda e che hanno contribuito a ridurre i periodi di siccità.
LE REGIONI E GLI INCENDI
La mappa dei roghi identifica la Sicilia come la regione più colpita dagli incendi nel 2010 con 1.159 roghi. Seguono la Sardegna (797), la Calabria (652), la Campania (543), la Puglia (473), il Lazio (354), la Toscana (165), la Basilicata (150), la Liguria (113), la Lombardia (82), il Molise (74), il Piemonte (66), l'Abruzzo (64), il Friuli Venezia Giulia (53), l'Umbria (40), il Trentino Alto Adige (39), il Veneto (25), l'Emilia Romagna (19), le Marche (9) e la Valle d'Aosta (7).
In Sicilia si è avuta la più estesa superficie boscata percorsa dal fuoco (7.242 ettari). Seguono il Lazio (2.460), la Calabria (2.439), la Puglia (2.066), la Sardegna (1.934), la Campania (1.800), la Basilicata (481), la Liguria (162), l'Abruzzo (160), la Lombardia (151), il Piemonte (132), il Molise (87), la Toscana (82), l'Umbria (80), le Marche (41), l'Emilia Romagna (16), il Friuli Venezia Giulia (12) e il Veneto (8). In Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige solo 2 gli ettari di superficie boscata andati in fumo.
L'ATTIVITÀ INVESTIGATIVA DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO
Nel 2010 i comandi territoriali del Corpo forestale dello Stato hanno segnalato all'Autorità Giudiziaria 253 persone di cui 244 denunciate a piede libero e 9 tratte in arresto. Gli arresti effettuati sono stati 3 nelle Marche (Ancona), 2 in Basilicata (Matera), 2 in Campania di cui uno a Benevento e uno a Caserta, uno in Calabria (Reggio Calabria) ed uno in Puglia (Taranto).
Tra le persone denunciate nel corso del 2010, 219 sono state quelle denunciate per incendi colposi e 34 quelle per incendi dolosi. In particolare, la quasi totalità degli incendi per colpa, di cui sono stati accertati gli autori, è dovuta soprattutto all'eliminazione dei residui vegetali, alla bruciatura delle stoppie, alla ripulitura di incolti, all'uso negligente di apparecchiature a motore, a fiamma, elettrici o meccanici che, sviluppando scintille, provocano incendi nelle zone boschive o rurali. Ricordiamo il numero di emergenza ambientale 1515 del Corpo forestale dello Stato, gratuito e attivo tutti i giorni 24 ore su 24, al quale segnalare la presenza di incendi o di eventuali incendiari che danno fuoco ai boschi e danneggiano il nostro patrimonio naturale.
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