Gli oncologi dicono no al nucleare e si schierano nettamente per il “sì” al referendum. “La nostra posizione è chiara: non c’è niente di più cancerogeno delle radiazioni. Quindi bene che si faccia il referendum sul nucleare e speriamo che si raggiunga il quorum“. Così Carmelo Iacono, presidente dell’associazione italiana di oncologia (Aiom), commenta il via libera della Cassazione al quesito referendario sul ritorno dell’energia atomica nel nostro paese.
“Il nucleare è un rischio enorme – sottolinea Iacono – e meno centrali ci sono meglio è per la salute, non vale la pena correre rischi così grandi. Basta vedere cosa succede in caso di incidente: chi si avvicina alle centrali muore e nei decenni si registrano picchi di casi di tumori, soprattutto del sangue, davvero allarmanti. Ci sono tanti modi meno inquinanti, e meno cancerogeni, per produrre energia. Un oncologo non può essere pro-nucleare, noi andremo convintamente a votare sì”. Un’eccezione importante c’è, quella di Umberto Veronesi, presidente dell’Agenzia per il nucleare: “Ma si tratta di scelte – sostiene il presidente dell’Aiom – dettate da un ‘animus politicus’: Veronesi ha preso questa decisione da politico, non da oncologo".
Fonte: http://www.sanitaincifre.it
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