venerdì 25 maggio 2012

BANCHE: ADUSBEF ESCE DAL TAVOLO ASSOCIAZIONI- MPS. CON PROFUMO DI DERIVATI, NESSUN DIALOGO E' POSSIBILE !

A nome del direttivo nazionale, del Presidente Elio Lannutti e della Segreteria, comunico con rammarico con queste poche righe, l’uscita dal tavolo Consumatori MPS di Adusbef, per evidenti incompatibilità con il signor Alessandro Profumo. Dove c’è questo signore, beneficato di una buona uscita di ben 42 milioni di euro per aver portato il valore della banca da una quotazione di 8 euro, ad una di 1,8 quando è stato cacciato dai suoi compagni di merende, non ci potrà mai essere la legalità ed il rispetto dei diritti dei consumatori utenti risparmiatori e delle regole, che Adusbef difende da 25 anni.

Oggi che scoppia di nuovo la bolla dei prodotti derivati, “il ritorno degli zombie”, come ha scritto ieri Affari & Finanza di Repubblica, per un valore di 650.000 miliardi di dollari,12 volte il PIL mondiale, lascio a verbale che il signor Profumo (come risulta dagli atti giudiziari che vedono indagati una pletora di dirigenti Unicredit da molteplici Procure della Repubblica), ha appioppato derivati avariati a clienti e piccole e medie imprese, fatte fallire- come la Divania di Bari- con il ricatto di mancato rinnovo dell’affidamento.

Ricordo che Adusbef nel 2008, per aver osato denunciare la bolla dei derivati di Unicredit alle Procure della Repubblica, fu oggetto di una vile ritorsione di Profumo e del suo fedele esecutore Lamberto Cardia, l’ex presidente della Consob con il figlio, l’avv. Marco a libro paga di tutte le aziende vigilate, che comminò una sanzione economica di 100.000 euro al presidente Elio Lannutti, e che ben due Corti di Appello, di Perugia e Roma hanno poi annullato.

Il signor Profumo è indagato inoltre per frode fiscale dal Pm di Milano Alfredo Robledo, per una gigantesca frode di 700 milioni di euro utilizzando il sistema Brontos, ridotta con una sanzione di 245 milioni di euro, che il governo Monti,all’art.9 della delega fiscale, si accingerebbe a sanare, solo se non montasse la rabbia popolare e la consapevolezza di un Senato della Repubblica, non più disponibile a votare a scatola chiusa i provvedimenti salva banchieri, con alcuni gruppi politici che faranno le barricate.

Già nel 2008, uscimmo con analoghe, forse più lievi motivazioni dal tavolo Unicredit, oggi facciamo la stessa cosa, poiché in un paese bancocentrico, dove i banchieri dettano legge, adusi come sono a comperare il silenzio e la connivenza totale, dei mass media e perfino della Banca d’Italia, con le banche che hanno ricevuto un prestito triennale di 270,8 miliardi di euro dalla Bce al tasso dell’1%, che utilizzano per fare profitti e riacquistare le loro obbligazioni strozzando le piccole e medie imprese e taglieggiando le famiglie, Adusbef non può essere complice di queste gravissime malefatte, avallando come titolo per essere nominato l’abuso di diritto. Pronti a riconsiderare nel caso Profumo, segua l’esempio del sindaco Ceccuzzi.

Grazie dell’attenzione
Mauro Novelli (Segretario Nazionale Adusbef) 

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