martedì 8 maggio 2012

PROCESSO RUBY: RAPPORTI ORALI CON LA STATUETTA DI PRIAPO. LA TESTIMONIANZA DI CHIARA DANESE (AUDIO)

di Marianna De Palma
Nel Processo Ruby salta fuori di nuovo il dio dal pene enorme. Testimonia Chiara Danese: le ragazze «baciavano il pene della statuetta di Priapo e simulavano rapporti orali, io e Ambra eravamo scioccate». Nel post l'audio della testimonianza...

Di Priapo avevamo già parlato e purtroppo non per affezione alla mitologia, ma sempre relativamente alle serate ad Arcore. 
Chi è Priapo? 
La statuetta qui sopra ne riproduce le mitologiche virtù: 
dio greco e romano dotato di pene molto lungo e per questo divenuto, oltre che famoso, simbolo di forza sessuale, fertilità, lussuria. Figlio di madre certa, Afrodite, e di padre incerto, più probabile Dioniso, ma forse Ermes o Zeus o Ares o Adone, nell'antichità veniva spesso evocato durante le orge dionisiache.
E vedi vedi che tra una maestra sexy, un burlesque e le "zoccole" (cito letteralmente), ci infilavano anche un po' di cultura classica!?
A parlare oggi al Processo Ruby, Chiara Danese (audio a fondo post!) che, insieme ad Ambra Battilana, si è costituita parte civile nell'altro processo, quello che vede imputati Emilio Fede, Nicole Minetti, Lele Mora per favoreggiamento della prostituzione.
La ragazza sostiene di aver subito danni alla propria reputazione per essere stata coinvolta, senza prenderne parte attivamente, in serate molto spinte, dalle quali oltretutto è uscita sconvolta.
Ecco, da Corriere.it, quanto dichiarato dalla testimone:
"Le ragazze «baciavano il pene della statuetta di Priapo e simulavano rapporti orali, io e Ambra eravamo scioccate».

«Nel locale che sembrava una discoteca, le ragazze ballavano in modo provocante e alcune si spogliavano. Ricordo che la Minetti rimase nuda. 
Alcune di loro venivano da me e Ambra, ci mettevano le mani addosso, ci spingevano ad imitarle». 
E aggiunge: «Io stavo zitta, non parlavo con nessuno. Mi veniva da piangere, ero fortemente in imbarazzo». Così, Ambra si decide a chiedere a Fede di tornare a casa e lei e Chiara fanno ritorno a Milano: «In auto Fede ci disse che avevamo superato "la prova" e che le altre erano tutte delle prostitute». Da allora, dice la teste, «sono stata additata come una escort, non posso uscire a ballare con le amiche che c'è chi mi indica». 
"...uscì con sta statuetta con sto pene enorme e poi chiese alle sue ragazze...  tipo rapporti orali con la statuetta,
poi lui si fece toccare nelle parte intime, 
Silvio Berlusconi... ci toccò il sedere..."

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