martedì 22 maggio 2012

CGIA: PRELIEVO FISCALE SUPERA DI OLTRE LA METÀ RETRIBUZIONI LORDE ITALIANI

Sullo stipendio mensile di un operaio di 1.226 euro netti, l’azienda ne paga 2.241. Un impiegato con una busta paga netta di 1.621 euro costa al suo titolare 3.050

I dati presentati oggi dall’Eurostat ci dicono che la pressione fiscale sugli stipendi è la più alta d’Europa. A confermare questo record negativo ci ha pensato la CGIA di Mestre che ha misurato l’incidenza delle tasse e dei contributi previdenziali sullo stipendio medio di un operaio e di un impiegato italiano. Risultato ? In pratica il prelievo fiscale supera della metà gli stipendi e i salari lordi degli italiani. Vediamo nel dettaglio i casi presi in esame: un operaio occupato nell’industria con uno stipendio mensile netto di 1.226 euro, costa al suo titolare ben 2.241 euro. Questo ultimo importo è dato dalla somma della retribuzione lorda (1.672 euro) e dal prelievo a carico del datore di lavoro (pari a circa 568 euro).

Le cose non vanno meglio nemmeno ad un ipotetico impiegato che lavora in una azienda industriale che porta a casa 1.620 euro mensili netti. Al suo datore di lavoro costa ben 3.050 euro. Questa cifra è data dalla somma tra la retribuzione lorda (2.312 euro) e il prelievo a carico del suo titolare (738 euro).

Alla luce di questi risultati e in riferimento dei dati presentati oggi dall’Eurostat , il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi, dichiara:
Bisogna abbassare il carico fiscale e contributivo sui salari e gli stipendi. Qualcosa il Governo Monti ha fatto, ma bisogna fare di più. Solo lasciando più soldi in tasca agli italiani abbiamo la possibilità di rilanciare i consumi. Il problema è che proprio questi ultimi sono troppo bassi. La crisi è molto pesante, soprattutto dal punto di vista occupazionale, anche perché continuano a calare i consumi. Meno si acquista, più si sta a casa. Più si sta a casa, meno si spende. Dobbiamo scardinare questo circolo vizioso per scongiurare di scivolare dentro una fase depressiva”.


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