Dopo una ricerca sugli effetti collaterali del farmaco, in Australia valutano di ritirare il medicinale dal mercato.
Lo studio è stato realizzato in Danimarca, è durato 8 anni e ha coinvolto 2,5 milioni di volontari.
Il diclofenac, il principio attivo di alcuni farmaci antinfiammatori e contro il dolore come il Voltaren, aumenta sensibilmente le probabilità di avere un infarto, secondo una recente ricerca svolta in Danimarca. Che il diclofenac potesse causare un effetto collaterale così grave era noto da tempo, ma i rischi sarebbero molto più alti di quanto stimato, specialmente tra i pazienti in salute e senza particolari patologie al sistema cardiocircolatorio. I risultati della ricerca stanno facendo molto discutere soprattutto in Australia e Nuova Zelanda, dove il farmaco è venduto senza prescrizione del medico e si sta discutendo di un ritiro dal mercato del medicinale.
Lo studio della durata di otto anni è stato condotto da un team di ricerca presso il Gentofte University Hospital (Copenhagen) e ha coinvolto due milioni e mezzo di volontari sotto trattamento con antinfiammatori non steroidei (FANS) come aspirina, ibuprofene e ketoprofene. Associando a questi farmaci il principio attivo del Voltaren, il rischio di infarto è aumentato dell’86% in soggetti inizialmente non esposti a questo rischio. Secondo gli autori della ricerca, i pazienti dovrebbero ricevere maggiori informazioni sui rischi legati all’assunzione di diclofenac insieme ad altri FANS.
David Henry, docente presso la University of Newcastle (Nuovo Galles del Sud, Australia), è convinto che il farmaco debba essere ritirato dal mercato:
«Il medicinale ha ormai esaurito il suo scopo. Si tratta di un farmaco datato e ora è dimostrata la sua tossicità. Ci sono alternative più sicure. Non c’è ragione di averlo ancora sul mercato, sia sotto prescrizione che come medicinale da banco.»
In realtà, molti farmaci FANS possono aumentare il rischio di infarto anche nei soggetti non predisposti. Alcuni principi attivi, spiega Henry, aumentano più di alti questa probabilità e il diclofenac è sostanzialmente il primo in lista.
In Australia sono molto attenti agli effetti collaterali causati dai farmaci. Nel 2004, le autorità del paese decisero di mettere fuori commercio il Vioxx, un medicinale utilizzato per combattere l’artrite e alla base di numerosi casi di attacco cardiaco. Nello stesso anno l’azienda farmaceutica che produceva il Vioxx decise di ritirarlo dal mercato sempre per il possibile aumento del rischio di infarto del miocardio e ictus. Il farmaco era molto diffuso e l’anno precedente al ritiro aveva fruttato alla società produttrice circa 2,5 miliardi di dollari.
La Therapeutic Goods Administration (TGA), l’ente pubblico australiano che monitora i farmaci, ha ricevuto otto segnalazioni di attacco cardiaco e una di angina di pazienti sotto diclofenac. In attesa di prendere una decisione sulla possibile sospensione delle vendite dei farmaci come il Voltaren, l’ente si è ripromesso di proseguire le indagini e consiglia di utilizzare basse dosi di diclofenac per periodi limitati di tempo.
Uno dei farmaci a base di diclofenac più venduti in Italia è il Voltaren in diverse preparazioni: compresse, supposte, soluzione iniettabile e pomata. Tra gli effetti collaterali compare anche l’indicazione del rischio di infarto:
In associazione al trattamento con FANS. sono state riportati edema, ipertensione e insufficienza cardiaca. […] Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l´uso di diclofenac, specialmente ad alti dosaggi (150 mg/die) e per trattamenti di lunga durata, può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p. es. infarto del miocardio o ictus).
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