lunedì 21 maggio 2012

G8: ACTIONAID, DAL VERTICE DI CAMP DAVID UNA CONFERMA DELLA FRAGILITA’ DELL’IMPEGNO DELL’ITALIA NELLA LOTTA ALLA FAME NEL MONDO

De Fraia, "60 milioni di dollari aggiuntivi all’anno, anche queste sono le “carte in regole” di Monti?” 

Al G8 di Camp David sono stati presentati i risultati del rapporto di verifica sulla realizzazione degli impegni presi in questi ultimi anni nella lotta alla povertà nel mondo. L’accountabilty report per il 2012 offre un dato quantitativo preoccupante in materia di sicurezza alimentare. Infatti, dei 22 miliardi di dollari che dovrebbero essere sborsati entro la fine dell’anno secondo l’Aquila Food Security Initiative del 2009, solamente il 58% sono stati attualmente erogati.
Secondo il rapporto del G8 - spiega ActionAid - l'Italia avrebbe onorato gli impegni assunti per l’AFSI con un anno di anticipo. Si tratta di un risultato che riflette però la debolezza della posizione italiana in materia di cooperazione. Infatti, ricordiamo che dei 428 milioni di dollari complessivi promessi dall'Italia, solamente 180 milioni sono in realtà risorse aggiuntive.

“Solo partendo da livelli bassi di aiuti destinati all’agricoltura, l’Italia è riuscita a raggiungere gli impegni dell’AFSI”, questa la valutazione di Luca De Fraia, vice segretario generale di ActionAid, a commento della sessione dei lavori del Vertice di Camp David dedicata alla lotta alla fame.

La performance dell’Italia non rispecchia quell’inversione di tendenza richiesta in materia di investimenti pubblici in agricoltura. Invece di aumentare l’APS agricolo, l’Italia è passata da una media annua di 220 milioni di dollari di aiuti erogati nel periodo 2005-2007, ai 172,3 milioni annui esborsati in ottemperanza all’impegni de L’Aquila.

"L’Italia si colloca al di sotto dei livelli raggiunti dagli altri Paesi con i quali abbiamo l’ambizione di confrontarci ", spiega De Fraia. "Non solo non ha aumentato il proprio investimento in agricoltura e sicurezza alimentare ma è riuscita a peggiorare la sua performance nell’ambito dell’iniziativa AFSI". In termini relativi - continua ActionAId - fra i Paesi che partecipano all’iniziativa de L’Aquila, l’Italia si colloca al terz’ultimo posto.

Infine, l’Italia ha ricevuto un “cartellino rosso” rispetto alle questioni di genere in ragione del fatto che nella maggior parte dei progetti considerati l’Italia non ha incluso nessun indicatore disaggregato di genere. Cosa assai grave quando sappiamo che la maggior parte del cibo nei Paesi più poveri  viene prodotto da donne.

"E' essenziale che l'Italia dimostri un rinnovato impegno pubblico allo sviluppo agricolo e, più in generale, nella cooperazione internazionale per riguadagnare credibilità internazionale. E’ giusto fare esercizio di realismo è indicare degli obiettivi raggiungibili. Ma il realismo non deve diventare la consacrazione della nostra debolezza e non deve pervenire il rilancio del ruolo dell’Italia” conclude De Fraia. 


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