Un progetto educativo del Gruppo Sportivo Forestale e dell'Associazione di Don Ciotti che coinvolge 200 ragazzi delle scuole medie italiane in corse campestri sui beni confiscati alla criminalità organizzata
Ha preso il via la seconda edizione di "Libera la Natura", il progetto educativo che vede impegnato in prima linea il Corpo forestale dello Stato con il proprio Gruppo Sportivo nella sensibilizzazione dei giovani sul rapporto tra sport e natura, sport e legalità e sport e sana alimentazione, anche attraverso il coinvolgimento di testimonial sportivi di valore internazionale.
L'iniziativa interessa circa 200 studenti delle scuole medie che, in questi giorni, percorrono un viaggio di corsa nei beni confiscati alla mafia, attraversando quelli che fino a poco tempo fa erano i simboli del potere economico della criminalità organizzata, oggi di nuovo rientrati in possesso della collettività. Una corsa campestre dalla Lombardia alle Marche, dall'Abruzzo alla Sicilia passando dal Lazio e la Campania.
La prima tappa è stata Milano, venerdì 18 maggio, presso il Palazzetto Ripamonti di Affori, oggetto di un recente attentato incendiario, dietro il quale, secondo gli inquirenti, potrebbe esserci la mano della malavita organizzata. Duecento studenti della scuola media Saba e Scialoia hanno gareggiato nel campetto sportivo di via Iseo, in una giornata dove, come in tutto il tour di "Libera la Natura", il richiamo all'impegno civile è andato di pari passo al piacere di "riprendersi", anche fisicamente, un luogo che era stato sottratto alla collettività.
La carovana di "Libera la Natura" si sposterà il 24 maggio in Sicilia, a Naro, in provincia di Agrigento, su un terreno confiscato di oltre dieci ettari e dove sorgerà la cooperativa "Libera Terra" dedicata al giudice Rosario Livatino.
Infine, il 31 maggio, la carovana si sposterà in Campania a Castelvolturno, in provincia di Caserta su un terreno confiscato ai Casalesi dove sorge il caseificio della cooperativa "Le terre di Don Peppe Diana" che produce la mozzarella della legalità. Le altre tre tappe continueranno nel mese di settembre.
Il progetto rientra nella convenzione per la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata stipulata, nel giugno del 2012, tra il Corpo forestale dello Stato, l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie.
Scopo della convenzione è quello di attuare significative forme di collaborazione per rafforzare la cultura della legalità e mantenere elevata l'attenzione sui fenomeni di criminalità diffusa, contribuendo alla conoscenza di essi e della loro evoluzione e soprattutto proponendo, tramite la riutilizzazione, per finalità sociali, dei beni confiscati alla mafia, modelli alternativi di sviluppo. Ad oggi i beni confiscati alle organizzazioni criminali e affidati al Corpo forestale dello Stato sono oltre venti.
Attraverso questo protocollo, il Corpo forestale dello Stato in sinergia con gli altri Enti firmatari, continuerà a mettere in atto una serie di azioni mirate a ridurre le cause dei fenomeni e finalizzate alla deterrenza delle azioni illegali e criminose commesse in danno all'ambiente e alle risorse del territorio agroforestale ed agroambientale nazionale.
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