Antonio Di Pietro in un accorato appello ai cittadini spiega cosa sta acacdendo in Parlamento sulla legge sul finanziamento ai partiti: nessun risparmio per lo Stato, l'ufficializzazione dei finanziamenti privati (chissà a quali scopi...) e l'assenza di un reale controllo esterno.
Ho deciso di girare e diffondere in rete questo video perché quel che è successo stamattina in Parlamento nelle votazioni della legge sul finanziamento dei partiti è gravissimo. Ma state pur certi che leggendo la stragrande maggioranza dei giornali o guardando i tg, quanto sta accadendo nell’aula della Camera non ve lo dirà nessuno.
In questo Paese non esiste più un’informazione imparziale e onesta. I media parlano con una voce sola e si preoccupano di nascondere le cose invece di raccontarle: il manovratore non va disturbato. Dunque per dire le cose come stanno possiamo solo ricorrere alla Rete e alla comunicazione diretta con i cittadini.
L’Italia dei Valori voterà contro questa legge sul finanziamento dei partiti.E’ una legge-beffa, di una casta che pensa all’autoconservazione. Vi elenco alcuni semplici motivi per farvi comprendere la gravità di certe norme.
Oggi il Parlamento ha deciso che i controlli sul bilancio dei partiti spetteranno a un comitato composto sì da magistrati, ma nominati dai presidenti delle Camere invece che dall’organo che per Costituzione dovrebbe esercitare questi controlli, ossia la Corte dei Conti. Insomma il controllato si sceglie il controllore, alla faccia di quanto scritto nella Costituzione e della trasparenza nella gestione della res publica. Ma alla casta tutto ciò non interessa. Pensate che addirittura hanno bocciato l’emendamento IdV, a mia prima firma, che stabiliva la decadenza del finanziamento pubblico ai partiti che non presentano liste pulite. E questi signori hanno il coraggio di parlare ancora dell’urgenza della lotta alla corruzione.
Hanno scambiato il Parlamento per San Vittore, e ogni volta che c’è una commemorazione per morti di mafia continuano ipocritamente a inondarvi di messaggi e bla, bla, bla sulle battaglie delle istituzioni, mentre lavorano in direzione opposta. L’unica cosa che possono fare dopo la bocciatura di questa norma è nascondersi! Ieri hanno proposto l’eliminazione del reato di concussione per induzione, oggi chiedono la solita impunità.
E apriamo anche un altro capitolo della legge che si apprestano a licenziare: i privati e le imprese potranno dedurre dall’imponibile i soldi che versano ai partiti, e questa cifra si sommerà alla metà dell’attuale rimborso elettorale, che continuerà a essere erogato. Insomma, non solo queste norme non fanno risparmiare niente allo Stato, ma fissano anche modalità d’accesso al finanziamento da parte dei privati sospette, dal momento che queste modalità permettono di formalizzare e legittimare quello che sinora avveniva sotto forma illecita di bustarelle e mazzette.
Ora tutto risulterà lecito, purché sia registrato. Ma il fatto che un finanziamento sia registrato e scritto non significa che ci sia una ragione morale per cui venga dato. Vuole solo dire che risulta agli atti il fatto che l’impresa X ha dato i soldi al politico Y. Ma il perché ha dato questi soldi non si saprà mai.
A questo, io aggiungo, e lo dico a voi cittadini: non facciamo di tutta l’erba un fascio. Io, per cercare di difendere questi principi, ci sto perdendo la salute e il cuore. Non voglio essere accomunato alla casta o a questi politici che si fanno solo gli affari loro, noi siamo diversi, e lo rivendichiamo. Lottiamo, siamo l’ultimo giapponese, ma i numeri esigui che abbiamo in Parlamento e la solitudine che viviamo nel Palazzo non ci permettono di ottenere di più.
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