domenica 12 dicembre 2010

ABRUZZO, LE DICHIARAZIONI DI STATI ALLA PROCURA DI PESCARA: GLI INTRECCI E GLI INTERESSI DEL PDL NEL VERBALE

IL DOCUMENTO. ABRUZZO. Certo si può pensare che Daniela Stati, delusa e amareggiata per essere stata gettata a mare dal suo Pdl, si voglia in qualche modo vendicare. Quello che dice, però, lo verbalizza davanti a tre magistrati. E le dichiarazioni in quelle sedi sono pesanti e pericolose.  
LE LEZIONI PRONVINCIALI E GLI SCONTRI CON PICCONE

Durante la campagna elettorale per le provinciali de L’Aquila la Stati e Piccone ebbero un furioso scontro poiché il coordinatore del Pdl «pretendeva di candidare persone di Celano e addirittura promuovere un accordo di programma per fondere Celano e Avezzano. Del Corvo fu candidato alla provincia su indicazioni di Filippo Piccone poiché egli è il suo commercialista. Ed ora capisco perché: la Regione ha il potere del controllo degli atti ma la pianificazione e gestione degli impianti di termovalorizzazione passa attraverso la Provincia».

GARA EUROPEA O AFFIDAMENTO DIRETTO?

«Io ho sempre detto e mi sono sempre battuta», si legge ancora nel verbale della Stati, «perché la realizzazione dell'inceneritore avesse luogo su gara europea anche se non mi sarei occupata io della gara. Filippo Piccone andò dal sindaco di Avezzano Floris e gli assicurò la candidatura del figlio alle provinciali, blindandolo, mettendo candidati scadenti e assicurandogli il capogruppo alla Provincia. In cambio (l'ho sentito dire ma è verificabile negli atti) ebbe promessa che quando si sarebbe andati a votare il rinnovo per la presidenza dell'Aciam i voti sarebbero andati a Luigi Ciaccia che è cognato di Filippo Piccone. Il gioco è abbastanza scoperto se si considera che l’Aciam è la società che si occupa della gestione dei rifiuti nella Marsica. Così approfittando della mia vicenda giudiziaria l'assemblea dell’Aciam ha rinnovato a Luigi Ciaccia la carica per altri tre anni».

L’ASTA PER L’ACQUISTO DELL’EX ZUCCHERIFICIO

La Stati racconta anche di alcune coincidenze di sua conoscenza sull’asta fallimentare per acquistare la struttura dell'ex zuccherificio.

Ricorda come il precedente presidente del consorzio industriale di Avezzano, Evelina Torelli, aveva partecipato proprio a quell'asta e quando arrivò il momento di acquistare si tirò indietro. Così a comprare fu la Rivalutazione Trara srl che faceva capo a Piccone e allora anche a Sabatino Aracu, deputato Pdl. «La Torelli era amica intima del senatore Filippo Piccone. Nel volgere di pochissimi giorni, nel corso del 2007 credo», racconta Daniela Stati, «il consorzio industriale ridefinisce l'area ed assegna alla Powercrop la zona adiacente all'ex zuccherificio per la costruzione dell'impianto di biomasse. Il consulente della Powercrop è lo stesso che accompagna il senatore Piccone in tutte le riunioni: si chiama Mario Panunzi di Avezzano».

«TANCREDI DEVE VERGOGNARSI»

«PaoloTancredi è una persona che deve vergognarsi». Dice proprio così l'ex assessore Stati ai pm di Pescara, raccontando un episodio che evidentemente l’ha ferita.

Ricorda che, durante l'estate mentre il padre era in galera, venne chiamata da Tancredi perché Quagliariello (capogrupo al senato del Pdl) voleva parlarle per dimostrarle la vicinanza del suo partito. Insieme a Tancredi la Stati dice di essere stata in Puglia, a Locorotondo, per concertare con Quagliariello una forma di solidarietà politica verso il padre Ezio.

«Bene: dal momento in cui sono salita in macchina (insieme a noi c'era Fabio Bisegna, oltre l'autista) sino alla fine del viaggio, il senatore Tancredi si è soltanto premurato di dirmi che lui, attraverso le sue amicizie, aveva raggiunto la procura di Pescara ed era riuscito ad evitare l'arresto di Venturoni (l’arresto ci sarebbe stato qualche settimana dopo, ndr). Quando io gli chiesi che cosa c'entrava Venturoni con mio padre, lui mi rispose che erano preoccupati. Quando poi ho visto Quagliariello lui si era solo più volte domandato “che faccio con Venturoni, che faccio con Venturoni?”»

Nell'ultima parte dell'interrogatorio l'assessore Stati conferma quanto già emerso dalle indagini circa l'interessamento del senatore Di Stefano sul caso del consorzio dei rifiuti di Lanciano e sull'ipotesi di commissariamento per fare fuori il presidente La Morgia.

Poi ad una domanda dei pubblici ministeri traccia la geografia della spartizione dei territori del Pdl: la zona del Teramano è diretta da Tancredi, la zona del Chietino è nelle mani di Di Stefano, Filippo Piccone si occupa della Marsica mentre Pescara….. «Pescara al momento è una zona franca».

Sul sindaco di Teramo Maurizio Brucchi dice di averlo incontrato sporadicamente ma senza mai parlare di rifiuti, mentre conferma un incontro alla fiera Ecomondo con Di Zio e anche in questo caso l'ex assessore conferma di non aver parlato di rifiuti.

di Alessandro Biancardi (ha collaborato Sebastiano Calella)
Fonte: Prima Da Noi
Link

Nessun commento:

Posta un commento