giovedì 2 giugno 2011

2 GIUGNO: QUELLA DOMANDA A LA RUSSA CHE TANTO SPAVENTA LIBERO

“Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, dando i numeri della parata militare ha omesso quello più importante: quanto costa al contribuente l’inutile sfilata delle armi?” – chiedevano con una nota diffusa alla stampa nei giorni scorsi Giulio Marcon e Massimo Paolicelli della campagna Sbilanciamoci!. “A noi – proseguivano Marcon e Paolicelli – risulta che il costo globale si aggiri sui 10 milioni di euro, che sommati ai 2 milioni che sono il costo di un altro inutile fiore all’occhiello del Ministro La Russa, la mini-naja, fanno circa 12 milioni di euro”.

I due attivisti della campagna concludevano chiedendo che “alla discussione della prossima legge di stabilità il Ministro ci risparmi il solito piagnisteo sulla carenza di fondi per le Forze Armate: sarebbero le lacrime di un coccodrillo che prima ha sperperato inutilmente ingenti somme di denaro pubblico”. Una semplice domanda sulle spese per la parata militare. Ma che è bastata per inquietare la redazione online del quotidiano “Libero” che si è subito messa in mimetica per segnalare che “il movimento Sbilanciamoci ha in mente di rovinare la Festa della Repubblica”. Davvero? Sissignore! “Il timore – afferma Pietro Greco sul sito del quotidiano – è che, leggendo tra i blog in internet o su alcuni social network, quest’anno possa andare in scena una protesta eclatante che rovini i festeggiamenti proprio nell’anno del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Se fosse veramente così l’Italia farebbe una pessima figura a livello internazionale. Infatti quest’anno è previsto l’arrivo di delegazioni da 80 Paesi”. 

Il giornalista non pare preoccupato di ben altre - e ben più note - pessime figure a livello internazionale di qualche statista nostrano. Ma sembra essere tranquillizzato rispetto ad un eventuale blitz pacifista in quanto “con i controlli, la sorveglianza e gli uomini della sicurezza che saranno impiegati, sarà quasi impossibile rovinare la festa tanto amata dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano”. Presidente della Repubblica che, però, non è cosi tanto amato da Libero: infatti il quotidiano capitanato dal duo Belpietro-Feltri dopo essere stato al centro di una bufera a seguito della multa dell’Agcom che lo ha condannato a risarcire dei finanziamenti pubblici ricevuti che non gli spettavano (circa 7 milioni di euro), nei mesi scorsi ha ripetutamente parlato di un Presidente della Repubblica che sta coi pm e minaccia il Cavaliere. Da non dimenticare che, tra l’altro, già in precedenza il direttore Belpietro è stato indagato per “vilipendio al Capo dello Stato”. Insomma, non proprio un flirt.   

Ma torniamo alle preoccupazioni di Libero per l’odierna giornata causate dalla semplice domanda di Sbilanciamoci!: deve esser parsa al giornalista una sorta di minaccia alla sicurezza nazionale visto che era rivolta al ministro della Difesa. Il movimento sarebbe “noto per le sue tesi pacifiste e anti-militari”: due epiteti che lo rendono sicuramente temibilissimo. Infatti il brillante giornalista scova con fiuto e rapidità da segugio dei servizi segreti (a oltre due anni dal lancio –sic!) che “su Internet si può trovare una campagna di pressione lanciata insieme con Rete Italiana per il Disarmo affinché il Governo italiano rinunci all’acquisto dei cacciabombardieri JSF-F35”.       

Apriti cielo! Questa sì che è una minaccia alla sicurezza nazionale! E come faremo a difenderci nei prossimi anni senza quei 131 cacciabombardieri d’attacco capaci di trasportare bombe nucleari (ma questo Libero si scorda di dirlo) che stando alle stime più contenute dovrebbero costare 15 miliardi di euro agli ignari (visto che ben pochi giornali “liberi” si premurano di informarli) contribuenti italiani? Un investimento, quello nel progetto F35-JSF, sul quale mostrano forti ripensamenti diversi paesi, e che tra l’altro continua a presentare carenze (e conseguenti costi crescenti) come ha riportato ancora recentemente uno studio del Pentagono. C’è su internet, ma lo studio è scritto in inglese e probabilmente Libero non offre ai suoi corsivisti stages estivi a Cambrigde o Stanford per apprenderne i rudimenti e non pare invogliarli a leggersi i rapporti del Pentagono. 

Tra le altre cose che il ministro La Russa ha invece detto vi è che alla parata di oggi parteciperanno anche i giovani della mini-naja oltre a quelli del servizio civile nazionale. Non in misura uguale, ci mancherebbe! Alla sfilata ai Fori Imperiali ci sarà infatti una tribuna riservata ai giovani – “oltre un migliaio” ha precisato il ministro – che hanno partecipato alla "mini-naja". Contemporaneamente, dopo l'iniziale esclusione da parte del Consiglio Supremo della Difesa e le proteste del Sottosegretario Giovanardi, saranno presenti alla parata anche 21 giovani del servizio civileriporta Esseciblog. Il 3 giugno, ha poi spiegato La Russa nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, “i ragazzi che vorranno rimanere, oltre un migliaio, saranno ospitati in una tendopoli alla Cecchignola: io li incontrerò per un momento di vicinanza e una premiazione”. L'iniziativa, ha aggiunto, “è fatta per ringraziare i ragazzi che si sono avvicinati alle Forze armate e anche per propagandare i nuovi corsi in programma a luglio e a fine agosto. Per il primo le iscrizioni si chiudono tra pochi giorni e sono già arrivate 8mila domande per 2500 posti disponibili”.  

Insomma, Libero può star tranquillo. Qualcuno, anche in futuro, a difenderci dai pacifisti ci sarà.

di Giorgio Beretta

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