mercoledì 1 giugno 2011

BANKITALIA: CRISI RIDUCE RISPARMIO FAMIGLIE (-26,6) ED AUMENTA LE SOFFERENZE.

RISPARMIO
La tabella che segue fornisce il livello di risparmio delle famiglie dal 2002 al 2010. Nel 2009 e nel 2010 si è assistito ad un vero e proprio tracollo del risparmio: -26,6 per cento nel 2010 rispetto al 2009. Complessivamente, dal 2002, l’entità del risparmio si è ridotta ad un terzo (- 67,75 %), passando da 95 miliardi del 2002 a 30,641 miliardi del 2010, che dimostra, da una parte - la distruzione del risparmio da parte di banche e società di gestione che hanno frodato con i cattivi consigli gli investimenti affidati (Cirio,Parmalat,Tango Bond,Lehman,ecc.), dall’altra l’erosione dei redditi delle famiglie che devono essere integrati attingendo ai risparmi.


IL RISPARMIO DELLE FAMIGLIE ITALIANE. ANNI 2002-2010
Fonte: Relazioni del Governatore della Banca d’Italia Elaborazioni dr. Mauro Novelli –segretario nazionale Adusbef
(miliardi di euro)

2002   
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
Variazione
2010/2009
Variazione
2010/2002
95,015
68,676
83,646
64,866
59.999
42.626
55,170
41,752
30,641
-26,6 %
- 67,75 %
SOFFERENZE

La tabella che segue mette in evidenza la difficoltà delle famiglie consumatrici nell’onorare i propri impegni: le sofferenze sono cresciute del 49,4 per cento tra il 2005 e il 2010.

SOFFERENZE FAMIGLIE CONSUMATRICI. ANNI 2005-2010.
Bollettini Statistici Bankitalia n° 3 anno riferimento. Dati mese di giugno dell’anno. In miliardi di euro.Elaborazioni dr. Mauro Novelli

                             
6-2005
6-2006
6-2007
6-2008
6-2009
6-2010
Variazione
2010/2005 
SOFFERENZE DELLE
FAMIGLIE CONSUMATRICI


16,742
17,034
17,509
18,488
20,976
25,018
+ 49,4 %

Disaggregando i dati delle sofferenze delle famiglie tra banche e società finanziarie forniti da Bankitalia per i cinque anni considerati, si evidenzia un aumento medio contenuto per quelle bancarie (+ 12,2 %) e una crescita molto sostenuta per le sofferenze con società finanziarie (+ 88,8 %). E’ la dimostrazione che il risparmio privato declina velocemente al perdurare della crisi finanziaria internazionale e che un numero sempre maggiore di famiglie in difficoltà vede chiudersi il canale bancario e deve far ricorso alle finanziarie, a tassi sempre più crescenti.

Nonostante tali difficoltà, la notevole propensione al risparmio ha permesso ad una classe dirigente (manifestamente incapace di governare una situazione complessa) di poter far leva sui risparmi privati per poter dimostrare ai partners europei che la posizione finanziaria dell’Italia non è poi così pesante come la sola voce del debito pubblico lascerebbe intendere.

Ma questo stato delle finanze pubbliche nasconde un serio pericolo: se le autorità monetarie imporranno a tutti i paesi di Eurolandia un drastico rientro nel rapporto Debito pubblico/PIL, non potremo che far leva proprio su quelle variabili private che hanno permesso al ministro Tremonti di introdurre nelle valutazioni l’indebitamento privato (drammatico nei paesi anglosassoni) e di mitigare il giudizio sulle nostre finanze in sede internazionale.

Adusbef e Federconsumatori tornano a chiedere ad un Governo distratto, sgravi fiscali,un recupero del fiscal drag sui redditi fino a 20.000 euro l’anno e congrue misure economiche a favore delle famiglie,il contrario dei provvedimenti “salva-banche” nel milleproroghe e nel decreto sviluppo,che addossano ai consumatori utenti ed alle famiglie gli errori dei banchieri che oltre ai costi dei conti correnti più alti della media Ue (295,66 in Italia contro 114 UE a 27),hanno ottenuto l’aumento dei tassi soglia sui mutui prima casa con un + 80 per cento.

Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

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