mercoledì 1 giugno 2011

IL VERO FINALE DI PARTITA IN GRECIA PER CUI PREGANO IN PRIVATO I LEADERS EUROPEI

Business Insider riconferma il vero scopo di andare avanti coi "salvataggi"....

di Gregory White 31 Maggio, 2011

I funzionari dell'eurozona hanno concordato che non vi sarà alcuna ristrutturazione del debito greco, e che il paese riceverà nuovi fondi da parte dell'Unione europea, in aggiunta a quelli del FMI.

I negoziati su questo pacchetto sono ancora in corso, ma è una quasi certezza che vedremo una sorta di piano di salvataggio secondo garantite entro la fine di giugno .

Ma perché un altro salvataggio in extremis, quando tutti sanno che il paese non può pagare i suoi conti?

Il motivo di questo ulteriore salvataggio è che sposta la costosa e pericolosa ristrutturazione al 2013, quando il Meccanismo Europeo di Stabilità, o ESM, entrerà in gioco. Questo è il successore del programma ad hoc del Fondo Europeo per la Stabilità Finanziaria (EFSF), che è stato finora utilizzato per sostenere gli Stati in crisi di debito in Europa.

La ragione per cui i leaders vogliono portare la Grecia alla fase del ESM è che essa comporta una sorta di ristrutturazione ordinata del debito del paese, dove i creditori privati saranno parte del gioco. Vi è la possibilità che l'ESM potrebbe scambiare (swap) il suo debito in cambio del debito sovrano detenuto dai creditori. Essenzialmente in tutto tranne che nel nome, si tratterebbe di un eurobond in cambio di un titolo di debito greco. Ma ancora non c'è un accordo su questo, e probabilmente incontrerà una opposizione politica significativa. 

Nel 2013, saranno introdotte delle clausole di azione collettiva sul debito sovrano degli Stati membri, che permetterebbero agli obbligazionisti privati di decidere su cosa accettare in cambio dei loro debiti correnti. Il Cancelliere tedesco Merkel ha espresso il proprio sostegno a tali misure, il che per lo meno renderanno più facile alla leadership dell'eurozona discutere di ristrutturazione, e conversione del debito se gli eurobonds alla fine vedranno la luce.

Ma è qui che la cosa si fa interessante. Entro il 2013, la maggior parte del debito greco non sarà più di proprietà del settore privato (banche, fondi obbligazionari, singoli investitori), ma del Fondo Monetario Internazionale e dell'Unione Europea.

Quindi, se la Grecia arriva al 2013, una ristrutturazione o uno swap con gli eurobonds colpirebbe in realtà solo la BCE, la UE e il FMI, risparmiando alle banche e ai creditori privati i costi ed i rischi del contagio nella regione. Da qui il desiderio di tirarla ancora in lungo, dando al resto della zona euro più tempo per ritornare all'equilibrio, e alle banche della regione la possibilità di ridurre ulteriormente le loro esposizioni.

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