Nel 2010 l'imponibile evaso in Italia è cresciuto del 10,1% con punte record nel nord dove ha raggiunto l’ 11,7%. In termini di imposte sottratte all'erario siamo nell'ordine dei 176 miliardi di euro l’anno.
La stima è stata effettuata da Krls Network of Business Ethics per conto dell’Associazione Contribuenti Italiani e sarà pubblicata nel prossimo numero del magazine “Contribuenti.it”.
Cinque sono le aree di evasione fiscale analizzate: l'economia sommersa, l'economia criminale, l'evasione delle società di capitali, l’evasione delle big company e quella dei lavoratori autonomi e piccole imprese.
La prima riguarda l'economia sommersa che sottrae al fisco italiano un imponibile di circa 135 MLD di euro l'anno. L'esercito di lavoratori in nero è composto da circa 2,4 milioni. Di questi 850.000 sono lavoratori dipendenti che fanno il secondo o il terzo lavoro. Si stima un’evasione d’imposta pari a 30 MLD di euro.
La seconda è l'economia criminale realizzata dalle grandi organizzazioni mafiose che, nel nord Italia è cresciuta nel 2010 del 18,7%. Si stima che il giro di affari non "contabilizzati" si attesta sui 192 miliardi di euro l'anno con un’imposta evasa di 77 MLD di euro.
La terza area è quella composta dalle società di capitali, escluso le grandi imprese. Dall’incrocio dei dati è emerso che l’ 78% circa delle società di capitali italiane dichiara redditi negativi o meno di 10 mila euro. In pratica su un totale di circa 800.000 società di capitali operative l’ 81% non versa le imposte dovute. Si stima un'evasione fiscale attorno ai 21 miliardi di euro l'anno.
La quarta area è quella composta delle big company. Una su tre ha chiuso il bilancio in perdita e non pagando le tasse. Inoltre il 94 % delle big company abusano del “transfer pricing” per spostare costi e ricavi tra le società del gruppo trasferendo fittiziamente la tassazione nei paesi dove di fatto non vi sono controlli fiscali sottraendo al fisco italiano 36 MLD di euro. Nel 2010, le 100 maggiori compagnie del paese hanno ridotto del 11 per cento le imposte dovute all'erario.
Infine c'è l'evasione dei lavoratori autonomi e delle piccole imprese dovuta alla mancata emissione di scontrini, di ricevute e di fatture fiscali che sottrae all'erario circa 12 miliardi di euro l'anno.
In testa nel 2010, tra le regioni, dove sono aumentati numericamente gli evasori fiscali, risulta la Lombardia, con +12,1%. Secondo e terzo posto spettano rispettivamente al Veneto con + 11,9% e la Valle d’Aosta con +11,6%. A seguire la Liguria con +11,5%, il Piemonte con 11,4%, il Trentino con 10,4%, il Lazio con +10,3%, , l'Emilia Romagna con +10,1%, la Toscana con +9,4%, le Marche con +9,2%, la Puglia con +8,3%, alla Campania +8,0 %, la Sicilia con +7,5% e l’Umbria con +7,4%.
La Lombardia, anche in valore assoluto, ha fatto registrare il maggior aumento dell'evasione fiscale. In percentuale, il dato lombardo aumenta, nel 2010, di circa il 13,3%.
In Italia i principali evasori sono gli industriali (32,8%) seguiti da bancari e assicurativi (28,3%), commercianti (11,7%), artigiani (10,9%), professionisti (8,9%) e lavoratori dipendenti (7,4%).
A livello territoriale l'evasione è diffusa soprattutto nel Nord Ovest (29,4% del totale nazionale), seguito dal Nord Est (25,5%%). dal Centro (23,2 %) e Sud (21,9%).
"Per combattere l’evasione fiscale – ha affermato Vittorio Carlomagno presidente dell’Associazione Contribuenti Italiani al termine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario tributario avvenuto in Campania - bisogna riformare il fisco italiano introducendo la tax compliance, seguendo ciò che avviene nei principali paesi europei che hanno ridotto le aliquote fiscali, migliorato la qualità dei servizi pubblici e sopratutto eliminato gli sprechi di denaro pubblico L’evasione fiscale a causa dell’inefficacia della P.A. è diventato lo sport più praticato dagli italiani. al punto che anche i morti evadono il fisco tumulandosi da soli. Fino a quando non migliorerà l’efficienza dell’amministrazione finanziaria, il governo avrà bisogno di emanare nuovi condoni per far cassa ad ogni costo. E si premieranno sempre i grandi evasori fiscali, che preferiscono pagare le tasse a forfait e con il massimo sconto”.
"La lotta all’evasione fiscale non si fa con i comunicati stampa ne terrorizzando i cittadini tramite gli esattori - conclude Carlomagno – Bisogna dare immediata attuazione al federalismo fiscale fornendo al contempo alla guardia di finanza nuovi e più efficaci strumenti d’indagine”.
LA MAPPA DELL'EVASIONE FISCALE IN ITALIA (ANNO 2010)
Le categorie Le modalità Stima annua
dell’imposta evasa
ECONOMIA SOMMERSA Almeno 2.400.000 occupati svolgono un’attività irregolare come lavoratori dipendenti € 30 MLD
ECONOMIA CRIMINALE Controllo del territorio € 77 MLD
SOCIETA’ CAPITALE Il 78% delle società di capitali dichiara redditi negativi o meno di € 10 mila € 21 MLD
BIG COMPANY
Transfer pricing conti off-shore e società estere € 36 MLD
LAVORATORI AUTONOMI E PICCOLE IMPRESE Mancata emissione di scontrini, ricevute e fatture fiscali € 12 MLD
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