Dopo l’approvazione nell’ultimo decreto milleproroghe della legge “salvabanche” per tentare di impedire la restituzione degli interessi anatocistici illegali praticati dagli Istituti di Credito, banche e Governo si erano illusi di mettere una pietra tombale sui diritti dei cittadini che avevano maturato la possibilità della restituzione del maltolto sancito da una sentenza a Sezioni Unite di Cassazione del 2 dicembre 2010.
Ma il decreto salvabanche di un Governo maggiordomo dei banchieri,si sta rilevando alla prova dei fatti un vero e proprio boomerang, sia perché i tribunali lo ignorano per la sua evanescenza continuando,al 90%, ad emettere sentenze di condanna delle banche con ordinanze di restituire il maltolto, sia perché fioccano le remissioni alla Consulta,che si dovrebbe pronunciare presumibilmente entro l’anno,al più tardi nel primo trimestre del 2012.
L’ultima remissione alla Corte Costituzionale in ordine di tempo, è l’ordinanza di Angelo Rizzo, giudice monocratico del Tribunale di Lecce,Sezioen distaccata di Maglie, depositata in data 8 aprile 2011 che ha sollevato questione di legittimità costituzionale del milleproroghe per violazione degli art. 3,23,24,47,111,117 della Carta Costituzionale, nonché dell’art.1 del Protocollo n.1 della Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali, ordinando la notifica ai presidenti di Camera e Senato ed al presidente del Cosniglio dei Ministri.
L’ordinanza di 12 pagine del giudice di Lecce, in una controversia che vedeva contrapposto un cittadino (A.C.) difeso dall’ avv. Tommaso Onesimo contro una banca, è una dura reprimenda giuridica ad una norma salvabanche,approvata in fretta e furia da Governo e maggioranza subalterni agli interessi dei banchieri, un utente usurato da una odiosa pratica illegale denominata anatocismo che sarà rappresentato con specifico mandato, dall’Adusbef e dal suo vice-presidente avv. Antonio Tanza dinanzi alla Corte Costituzionale !
L'anatocismo bancario (gli interessi pagati dai clienti sugli interessi stessi), reso illegittimo da migliaia di santenze e da univoche pronunce della Corte di Cassaizone a Sezioni Unite, è stata una lucrosa attività di ricapitalizzione per i banchieri che ha però generato oneri illegittimi per milioni di consumatori costretti, anche dalla esplicita collusione della Banca d’Italia,a pagare miliardi di euro nel tempo non dovuti.
Il decreto milleproroghe infatti, nella parte in cui ''interpreta'' l'art. 2935 c.c. sulla prescrizioni dei diritti nascenti dall'annotazione in conto, che come hanno affermato sentenze univoche della Suprema Corte di Cassazione, assegnano all'azione promossa dal cliente verso la banca per far valere la nullita' della clausola che prevede, ad esempio, l'anatocismo, imprescrittibilità ai sensi dell'art. 1422 del codice civile''.
Tale imprescrittibilità dell'azione di nullità significa nella fattispecie che la prescrizione dei diritti derivanti dall'annotazione non potrà mai intaccare il diritto dell'utente ad un'azione giudiziaria volta a far dichiarare la nullità delle clausole contrattuali originariamente nulle, quali quella dell'anatocismo (art. 1283 cod.civile),degli interessi ultralegali ''uso piazza'' o dei giorni di valuta ''fittizi'' (art. 1284 codice civile), poichè la domanda di ripetizione dell'indebito (indebito in quanto derivante da un negozio nullo) ha un presupposto imprescindibile: il pagamento, senza il quale non si potrà certo ripetere ciò che non si è mai pagato.
Forti di due pronunce favorevoli della Consulta sollevate dall’Adusbef su anatocismo e mutui usurari nel 1999 e nel 2001, abbiamo buoni motivi di ottimismo, nella strenua tutela dei diritti e degli interessi di milioni di cittadini,taglieggiati ogni giorno dalle banche e dai Governi.
Fonte: www.adusbef.it
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