sabato 16 aprile 2011

INSUFFICIENZA RENALE CRONICA: UN KILLER SILENZIOSO CHE SI COMBATTE CON LA PREVENZIONE

220mila le persone affette nella sola Campania (266 milioni spesi in assistenza nel 2009). Le diagnosi tempestive possono ritardare di 5 anni l´entrata in dialisi, determinando risparmi per 23 milioni di euro l´anno.

E´ la disinformazione più costosa per la collettività e più dannosa per la salute e la qualità della vita delle persone: riguarda la malattia renale cronica, definita "killer silenzioso" perché non presenta sintomi, opera per anni indisturbata e, quando si manifesta, è in genere troppo tardi per affrontarla efficacemente. Mentre invece una diagnosi precoce, effettuata con esami semplici, poco costosi e assolutamente non invasivi, presenta ottime possibilità di cura.

Le patologie renali e quello che la comunità scientifica da un lato e le istituzioni, dall´altro, fanno per accelerare sulla prevenzione, hanno caratterizzato l´incontro svoltosi di recente a Napoli promosso da Value Relations in collaborazione con Abbott e con il patrocinio della Regione Campania, della SIN (Società Italiana di Nefrologia) e della SIFO (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera).

La malattia renale cronica rappresenta una reale emergenza di salute e di politica sanitaria, costituisce un rischio di vita analogo ad un tumore e peggiora gravemente la qualità di vita per il paziente e per i familiari. Colpisce un grande numero di persone: un italiano su 10 ha un certo grado di riduzione della funzione renale e 1 su 1000 è in trattamento sostitutivo, dialisi o trapianto. In Campania sono circa 220mila le persone affette da insufficienza renale cronica (IRC). La spesa nel 2009 è stata pari a 266 milioni di euro, riferita ai soli trattamenti dello stato più grave della malattia; tale cifra, senza una tempestiva presa in carico del paziente da parte dello specialista nefrologo con un´adeguata somministrazione delle terapie appropriate, è destinata a lievitare a 372 milioni di euro tra meno di 10 anni. Queste le cifre elaborate dall´Osservatorio di Sanità e Salute, rese note al Convegno dal responsabile Studi Economici Alessandro Ridolfi.

L´antidoto consiste nella prevenzione. Che può essere estremamente efficace, se la diagnosi avviene nei tempi giusti. Solo ritardando l´entrata in dialisi del paziente di 5 anni, per la sola Regione Campania, il risparmio di risorse da destinare ad altre cure sarebbe di circa 23 milioni di euro l´anno - afferma Ridolfi -. Altri 29 milioni di euro potrebbero essere risparmiati se si intervenisse in modo tempestivo solo sul 10% dei pazienti nei primi stadi di progressione della malattia.

Le cure ci sono, fondamentale è il network fra medici di medicina generale e specialisti per procedere ad una corretta e tempestiva diagnosi, ma il vero e primo nemico è la disinformazione.

"Gli italiani hanno scarsa conoscenza delle malattie renali e non sanno che un intervento tempestivo le può guarire o migliorare - sostiene Rosanna Coppo, Presidente della SIN, che illustra i risultati dell´indagine Eurisko promossa dalla Società Italiana di Nefrologia su un campione di 1400 individui rappresentativo della popolazione italiana adulta per avere riscontro delle conoscenze sulle malattie renali -. Il 90% degli intervistati ha sentito parlare di malattia renale cronica, ma non ne conosce le cause: il programma SIN 2010-2012 punta a migliorare la diagnosi precoce delle malattie renali attraverso un aumento di consapevolezza nella popolazione e con la collaborazione dei Medici di medicina Generale per stabilire percorsi diagnostico-terapeutici."

Di rilievo quanto sta facendo la Regione Campania, che, con un provvedimento adottato a gennaio di quest´anno, ha varato uno specifico piano d´azione mirato alla prevenzione delle IRC. L´obiettivo è sviluppare una rete assistenziale territoriale adeguata e l´assistenza integrata fra ospedale e territorio, con particolare riferimento al rapporto, fondamentale, fra nefrologi e medici di medicina generale.


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