lunedì 18 aprile 2011

IMMIGRAZIONE, VENTIMIGLIA: IL CODACONS DENUNCIA LA FRANCIA PER INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO

POSSIBILE AZIONI RISARCITORIE DA PARTE DEI PASSEGGERI DEI TRENI BLOCCATI IERI ALLA FRONTIERA. INVIATO ESPOSTO ANCHE ALLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE E ALLA CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA PER LE VIOLAZIONI DELL'ACCORDO DI SCHENGEN .

Il Codacons depositerà oggi un esposto alla Procura della Repubblica di Imperia, in merito al blocco ferroviario di ieri ad opera della Francia.

Il comportamento delle istituzioni francesi potrebbe configurare un vero e proprio reato, quello di interruzione di pubblico servizio - spiega l'associazione - Bloccare per mezza giornata tutti i treni provenienti da Ventimiglia, rendendo impossibile a migliaia di passeggeri italiani, francesi e stranieri, il passaggio alla frontiera di Mentone, non solo viola le regole basilari della libertà di circolazione dei cittadini, ma produce un gravissimo danno sul piano della circolazione sui binari, con ripercussioni enormi sul traffico ferroviario. Di fatto, la scellerata decisione delle autorità francesi, ha interrotto per mezza giornata un pubblico servizio, per il quale gli utenti avevano pagato un regolare biglietto. La Procura di Imperia - prosegue il Codacons - deve aprire delle indagini per individuare i responsabili del blocco ferroviario ed accertare a loro carico la sussistenza di ipotesi penalmente rilevanti. Stiamo inoltre studiando la possibilità di azioni risarcitorie da parte dei passeggeri dei treni bloccati alla frontiera.

L'associazione rende poi noto di aver depositato un esposto alla Corte Internazionale di Giustizia e alla Corte Penale Internazionale contro Francia e Germania, per le posizioni estreme sul fronte immigrazione assunte da due paesi, che violano palesemente le norme comunitarie.

"Si ritiene necessario, opportuno e doveroso l'intervento delle competenti autorità - scrive il Codacons nell'esposto - ben potendosi riscontrare nelle posizioni assunte da Germania e Francia gli estremi di crimini contro l'umanità oltre che una violazione dell'articolo 80 del Trattato sul funzionamento della Ue e della direttiva 2001/55/CE del Consiglio, del 20 luglio 2001. La decisione del governo italiano di concedere un permesso di soggiorno umanitario, con il quale i 22mila immigrati arrivati da noi dall'inizio dell'anno saranno autorizzati a circolare liberamente per tre mesi viene giustificata proprio sulla base delle deroghe previste dagli accordi di Schengen. L'idea è di permettere a questi extracomunitari in base al patto di Schengen di raggiungere la Francia, la Germania, il Belgio e gli altri Paesi europei dove gli africani, in gran parte tunisini, sono attesi dai loro familiari'.

La posizione di totale chiusura di Francia e Germania, dunque, appare fuorilegge, e come tale viola le regole comunitarie e potrebbe configurare gli estremi di crimini contro l'umanità.


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