lunedì 18 aprile 2011

APPELLO A MOBILITARSI IL 25 APRILE 2011, MILANO FERMATA MM1 PALESTRO ORE 14

APPELLO A MOBILITARSI IL 25 APRILE 2011. WAKE UP! CACCIARE I RAìS E' POSSIBILE ! LA LIBERAZIONE OGGI E' UN EVENTO NECESSARIO LEGGI E DIFFONDI QUESTO APPELLO.

Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano.

La crisi iniziata nel 2008 non accenna a finire. I capitalisti che hanno visto crescere i loro profitti parallelamente ai nostri debiti adesso pretendono di riscuotere fino all’ultimo centesimo strangolando chi ha contratto un mutuo, chi ha finito le carte di credito, chi si arrabatta tra un lavoro precario e l’altro. Interi stati sono sotto ricatto per il debito: la Grecia, l’Irlanda e presto la Spagna, il Portogallo e l’Italia. Di fronte alla crisi il neoliberismo si riorganizza mostrando la sua faccia più feroce. Suscita gli scontri tra nord e sud di ogni continente, di ogni paese e di ogni città, guerre tra poveri per la spartizione delle briciole.

In questo contesto l’Italia è governata da un abuso di potere permanente che vede una cricca controllare l’economia e la politica del paese in stretto legame con la criminalità organizzata. E’ la forma italiana di gestione autoritaria: qualcosa di molto simile ai governi di quei Rais che, uno dopo l’altro le rivolte stanno cacciando dai paesi del Maghreb e del Medio Oriente.

Berlusconi possiede o controlla l’intera (o quasi) televisione italiana, il suo impero economico si basa su decine di società off-shore con le quali non paga le tasse, si circonda di un Harem degno di un sultano, approfittando dell'impoverimento e della precarizzazione di chiunque che non sia "disposta" o "a disposizione". E' uno degli uomini più ricchi del mondo e guadagna, da 20 anni, sulle spalle di un paese governato da lui, che sta affondando. Mentre il debito pubblico dell’Italia schizza incontrollabile e ci impongono l’austerity (una nuova formula per i soliti sacrifici) il patrimonio ufficiale di B., con 9 miliardi di dollari, è costantemente in crescita.

Una cricca di affaristi di ogni risma si è impiantata a tutti i livelli della cabina di comando di questo paese ed è disposta a spolparlo pur di essere accettata nei salotti della finanza in cui i dittatori, i rais, gli emiri siedono comodamente se portano in dote i frutti del duro lavoro dei sudditi.

Nelle regioni del Sud Italia e in tutta la cintura milanese i pacchetti di voti con cui vengono eletti fascisti-pidiellini e pure i leghisti sono controllati da mafia, camorra e ‘ndrangheta. La maggior assicurazione di lunga vita al sistema è il potere ricattatorio che hanno l’un l’altro deputati, ministri e imprenditori, coinvolti negli stessi affari e spesso scelti proprio perché corrotti. Tutto quello che un tempo era parte del Welfare State è stato oggi privatizzato diventando terreno di caccia per gli interessi dei soliti noti che amano socializzare le perdite, ma tenersi i profitti. Chiedono aiuto allo Stato per comprare Alitalia, Trenitalia, i servizi dei trasporti urbani; vogliono gestire l’acqua e aumentare le tariffe senza investire sulla rete idrica perchè costa, costruire centrali nucleari, purchè non nel loro giardino, mettendo a rischio la salute di tutti e usando, un’altra volta i soldi della fiscalità generale, in pratica i nostri. Gli enti pubblici e benefici che gestiscono il patrimonio immobiliare sono agenzie riservate alla cricca che tiene per sè alloggi di lusso a prezzi popolari facendo crescere nel paese la maggiore emergenza abitativa degli ultimi decenni e facendo gonfiare la bolla immobiliare grazie agli speculatori che costruiscono nuovi palazzi e li lasciano vuoti.

La politica estera del governo coincide con gli accordi commerciali personali tra le aziende partecipate dal Rais e altri suoi “colleghi” autoritari. Anche tramite la diffusione in tutto il Mediterraneo della TV commerciale di sua proprietà, come Nesma TV che ha sostenuto fortemente il regime di Ben Ali’. Non è un caso che le armi del dittatore libico siano di matrice italiana e che, da sempre e tuttora, i due siano soci in svariate aziende, banche e imprese. Solo il 23 dicembre scorso B. ha detto: “Io sono legato da amicizia vera con il presidente egiziano Mubarak, con il presidente libico Gheddafi e con il presidente della Tunisia Ben Alì”. L’Italia, una volta caduto il “muro” che garantiva alla Fortezza Europa il blocco dei migranti prima che raggiungessero le sue coste, si sta candidando ad essere la nuova frontiera che senza imbarazzo rinuncia alla tutela dei diritti umani e civili, organizza deportazioni di massa, fomenta lo scontro tra poveri (abbandonando la popolazione di Lampedusa) e cerca di costrtingere il nuovo governo tunisino a comportarsi, come faceva il dittatore ben Alì, a guardiano delle potenze europee.

In questo ruolo di guardiano l’unica cosa che non interessa nè alla Lega (che con Maroni è al ministero dell’Interno) nè al Pdl è risolvere i problemi e garantire la libera circolazione dei corpi. Infatti proprio la presunta “emergenza immigrazione” è un carattere permanente della propaganda razzista e neo-autoritaria. Sono i migranti a rubare le case, il lavoro, i soldi pubblici secondo gli specialisti in manipolazione e propaganda. Oggi alla convivenza tra esaltazione rancorosa della piccola patria padana e la retorica fascista del ministero della guerra si aggiunge una campagna contro l'altra sponda del Mediterraneo e ormai anche contro l'integrazione europea, un'idea reazionaria del sangue e dei confini. Una deriva non nuova che va in buona compagnia del revisionismo storico (recente la proposta di abolire il divieto di ricostituzione del partito fascista) utile a dare spazio a forze di estrema destra sempre utili come braccio armato del potere. La progressiva svolta autoritaria passa anche dall’ignoranza diffusa capillarmente e scientemente, di un attacco alla scuola pubblica che si aggiunge alle proposte censorie dei libri di testo e i corsi paramilitari nelle scuole, insomma realizzano una formazione funzionale a costruire una società gerarchica, cancellando il ruolo della cultura e del sapere nella crescita individuale e collettiva.

*La migliore solidarietà che possiamo mettere in campo con i giovani arabi che alzano la testa è alzarla anche noi. Perchè le giovani generazioni che vivono le due sponde del Mediterraneo si assomigliano più di quanto ci vogliano far credere e devono lottare assieme invece di prepararsi a fare la guerra.

*La migliore cosa che possiamo fare per sconfiggere la crisi è smettere di pagarla noi, indebitandoci fino al collo, e riprenderci tutto quello che ci rubano, il frutto del nostro lavoro, della nostra intelligenza, delle nostre vite.

*La migliore cosa che possiamo fare il 25 Aprie del 2011 è lavorare per una nuova liberazione da questa destra fascista e autoritaria che, vestendo i nuovi panni della globalizzazione dei mercati (e non dei diritti), ripropone la stessa retorica populista di un tempo, impoverisce le città e soffia sul fuoco dell’odio localistico ed è di fatto in guerra contro noi tutti.

Ore 14.00 Palestro spezzone.

Fonte http://www.cantiere.org/art-03199/25aprile2011.html

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