ASSURDE LE MOTIVAZIONI DEL TRIBUNALE DI ROMA: CHI FUMA LO SA CHE DEVE MORIRE ANCHE SE NON SA COSA GLI FANNO FUMARE!!
IL CODACONS: PURA FOLLIA, RICORREREREMO IN APPELLO
La XIII Sez. del Tribunale civile di Roma ha dichiarato inammissibile la class action proposta dal Codacons contro BAT Italia s.p.a,, avviata in favore di tutti i fumatori dei marchi di sigarette prodotti da tale società.
L'azione poggiava sulla responsabilità di BAT Italia per aver incrementato gli effetti di dipendenza dalla nicotina aggiungendo al tabacco oltre 200 additivi, e si basava su uno studio svizzero che ha dimostrato come lo scopo di tali additivi sia proprio quello di aumentare le dipendenza da sigaretta, e su una sentenza della Cassazione che ha affermato che la produzione e la vendita di tabacchi lavorati integrano una attività pericolosa, poichè i tabacchi, avendo quale unica destinazione il consumo mediante il fumo, contengono in se, per la loro composizione biochimica e per la valutazione data dall'ordinamento, una potenziale carica di nocività per la salute.
Il Tribunale ha ritenuto però inammissibile l'azione collettiva, ricorrendo a motivazioni che il Codacons giudica assurde: in sostanza, per i giudici chi fuma è consapevole del fatto che morirà a causa del fumo, anche se non sa cosa ci sia nelle sigarette!
Si legge nella sentenza del Tribunale (Pres. Franca Mangano, Rel. Maurizio Maselli):
"va rilevato che inequivocabilmente qualsiasi fumatore è pienamente consapevole sia dei rischi per la salute indotti dal fumo, sia della dipendenza da questo creata … Inoltre va escluso, sulla base degli studi e delle conoscenze scientifiche ormai consolidate, che la dipendenza da nicotina determini l'annullamento o la seria compromissione della volontà del fumatore nella forma di costrizione al consumo, tale da inibirgli in modo assoluto qualsiasi facoltà di scelta tra la continuazione del fumo e l'interruzione dello stesso… Nè gli effetti della nicotina, alla luce delle ricerche e dei risultati medici e scientifici, sono paragonabili alle droghe pesanti quali l'eroina o la cocaina e di tale influenza sulla volontà del fumatore da renderlo affatto incapace di smettere di fumare'.
Per quanto riguarda gli additivi inseriti nelle sigarette, la posizione del Tribunale appare folle:
"l'utilizzazione degli additivi trova ragion d'essere nell'intento di attribuire al prodotto un sapore specifico e tipizzato, come tale indispensabile perchè la casa produttrice sia competitiva sul mercato… In altri termini detti additivi, della più vaia natura, riducono la durezza del fumo, la secchezza della bocca e della gola, donando una sfumatura particolare (anche dolce) al fumo, ma non hanno effetti assuefacenti nè esplicano alcuna funzione ai fini dell'esaltazione del rapporto di dipendenza del fumatore alla nicotina'.
Il Codacons, considerate le motivazioni non condivisibili del Tribunale, ricorrerà in Corte d'Appello, chiedendo l'ammissibilità della class action. La sentenza è pubblicata integralmente sul blog www.carlorienzi.it
Fonte: www.codacons.it
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