venerdì 20 maggio 2011

FMI: CON TUTTO IL RISPETTO PER CRISTINE LAGARDE,LA PIU’ IMPORTANTE ISTITUZIONI ECONOMICA NON PUO’ DIVENTARE ESCLUSIVO FEUDO FRANCESE.

Alcune delle più importanti istituzioni economiche e finanziarie mondiali,come il Fondo Monetario Internazionale,che incide sui destini del mondo,direttamente responsabile del default di un Paese sovrano come l’Argentina,il cui fallimento è costato lacrime e sangue a 450.000 risparmiatori italiani infarciti di tango bond appioppati dalle banche, non possono diventare esclusivo feudo di un Paese come la Francia, che guida da decenni il FMI.

Non solo ci deve essere un salutare ricambio alla direzione generale del Fondo, ma anche maggiore attenzione rispetto ad altri Paesi emergenti il cui Pil ha superato di gran lunga quello delle più importanti economie dei paesi occidentali, sia per segnare una discontinuità con gli errori commessi in passato e che hanno suscitato proteste e manifestazioni contro politiche,spesso strabiche del Fondo Monetario Internazionale.

Adusbef e Federconsumatori,con tutto il rispetto per il ministro francese dell’Economia di Sarkozy,non condividono l’appoggio italiano alla successione dell’ex-capo del Fmi Dominique Strauss-Kahn,che ha lasciato oggi il carcere dietro una cauzione di 6 milioni di dollari, affinchè un'altra francese, Christine Lagarde, possa prendere il suo posto a Washington.

Le oligarchie bancarie e finanziarie e le banche centrali europee non possono spartirsi incarichi così importanti,in una fase così delicata del Fondo impegnato a gestire la crisi del debito della zona euro,che deciderà lo stesso futuro della moneta unica ed il destino di milioni di cittadini europei, frodati nei loro risparmi e nel loro futuro da banche di affari che hanno speculato con i derivati con la diretta complicità delle banche e dei banchieri centrali.

Adusbef e Federconsumatori hanno il dovere di esprimere l’opinione degli utenti e dei risparmiatori rispetto a decisioni,assunte anche dal Governo italiano, come risposta inadeguata allo shopping dei francesi a danno dell’industria italiana, che come nel caso dell’alimentare e della scalata ostile a Parmalat, avrà ricadute negative sui consumatori e che avvengono sulla loro testa e contro i loro diritti ed interessi.

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