Gianni Bonotto, pensionato mestrino, si è rivolto all’Adico per impugnare un verbale ma ha rinunciato: costi troppo alti. Il presidente Garofolini: «Non sempre basta andare davanti a un giudice di pace per farsi annullare una multa: ecco cos’è la querela di falso»
Spesso la si fa troppo facile, quando si parla della possibilità di impugnare – e quindi farsi annullare – multe per violazioni del codice della strada. Anche nel caso in cui il verbale venga redatto dai vigili con uno o più errori formali, o addirittura con una falsa o inesatta rappresentazione dei fatti attestati nel verbale, non c’è nessun automatismo. Anzi: se si vuole andare fino in fondo, e quindi si deve passare da quello del giudice di pace a un livello superiore, si rischia di dover sborsare diverse centinaia di euro. Se n’è reso conto Gianni Bonotto, automobilista e pensionato mestrino che si è rivolto all’Adico la scorsa settimana per impugnare una multa che gli era stata comminata dai vigili urbani all’altezza della stazione di Mestre, dell’importo di nemmeno 70 euro. La multa riportava una serie di vizi (ad esempio date sbagliate), che facevano dubitare dell’identità dell’ipotetico trasgressore e dell’esattezza dei fatti descritti in verbale.
«Spesso si crede che basti questo per far invalidare una multa, ma la parola, a maggior ragione se scritta, di una pubblica autorità è comunque più forte di quella del privato cittadino – anticipa il presidente dell’Adico Associazione difesa consumatori di Mestre Carlo Garofolini – quindi per privare lo scritto di valore giuridico si deve avviare un procedimento ad hoc che si chiama querela di falso». Che non è di certo a costo zero. Il signor Bonotto avrebbe voluto andare fino in fondo, ma di fronte alle spese che gli sono state prospettate ha dovuto rinunciare, e per questo ha voluto rendere pubblica la sua storia. «Finché si tratta di ricorrere contro una multa davanti al giudice di pace, i costi della pratica grazie all’assistenza legale dell’Adico sono contenuti e i tempi abbastanza rapidi – spiega Garofolini – quando invece, purtroppo, si passa a una causa o, come in questo caso, a un’eventuale querela di falso i costi della giustizia e della burocrazia lievitano e i tempi si dilatano nostro malgrado».
Ecco il racconto di Bonotto. «Mi sono rivolto all’Adico per avere assistenza legale nell’impugnare il verbale, ma una volta arrivati in udienza davanti al giudice di pace, l’amara realtà». L’atto di accertamento che un pubblico ufficiale compie costituisce atto pubblico, che fa piena prova fino a querela di falso. In pratica per far annullare il verbale, o più correttamente per privarlo di valore giuridico, l’automobilista avrebbe dovuto avviare procedimento di giudizio di querela di falso contro la pubblica autorità che l’ha redatta, cioè contro l’agente di polizia municipale. In altre parole si deve iniziare un procedimento con il quale si mira a dimostrare che la pubblica autorità ha dichiarato il falso. «Avrei voluto davvero andare fino in fondo affinché gli organi preposti si esprimessero su questa vicenda, anche solo per una questione di principio – spiega ancora Gianni Bonotto – ma i costi sono troppo alti e io sono un pensionato, quindi ho rinunciato. La giustizia insomma in Italia c’è, ma non è alla portata di tutti – sbotta ancora l’automobilista – così tocca pagare la multa e desistere».
Per informazioni e assistenza nel caso ci si trovasse in analoghe situazioni l’Adico è sempre a disposizione all’indirizzo mail info@associazionedifesaconsumatori.it oppure al numero di telefono 041.5349637.
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