Stava già scrivendo il copione di un film su un tentativo fallito di uccidere Osama bin Laden, ma ora, dopo il raid delle forze speciali americane in Pakistan, la regista e premio Oscar 2010, Kathryn Bigelow, ha iniziato a riscrivere il testo in linea con la morte del fondatore di al-Qaeda. Il titolo provvisorio è “Kill Bin Laden” e dovrebbe andare in produzione questa estate. Osama e Hollywood, lo spettacolo del sangue contro l’oro, un vero show in salsa americana e non un semplice slogan: No, diranno, abbiamo combattuto dalla parte giusta. Chiaramente hanno sbagliato gli altri, tutti gli altri che hanno favorito la latitanza del Tiranno.
Tutto il mondo inebetito è invitato. Dopo ore di suspance, il premio Nobel per la pace orwelliana Barack Obama decise di non diffondere le foto della salma di Osama bin Laden poichè aveva espresso il timore che la crudezza delle immagini (una delle foto definite “raccapriccianti” mostrava una ferita alla testa da cui fuoriusciva materia cerebrale) potesse offendere il mondo musulmano e la sensibilità dell’opinione pubblica.
La pubblicazione era un rischio per la sicurezza nazionale: la Casa Bianca temeva che la loro pubblicazione avrebbe potuto portare “qualcuno” ad utilizzarle “come strumento di propaganda“. Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, disse che quella in cui è stato ucciso bin Laden è stata “un’operazione giustificata”, aggiungendo: «La questione è che si tratta del fondatore di al-Qaeda, l’organizzazione responsabile della morte di migliaia di persone innocenti.
Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, disse che quella in cui è stato ucciso bin Laden è stata “un’operazione giustificata”, aggiungendo: «La questione è che si tratta del fondatore di al-Qaeda, l’organizzazione responsabile della morte di migliaia di persone innocenti. E spero che l’operazione porti all’indebolimento di una delle più pericolose organizzazioni criminali internazionali». Seguì l’annuncio in diretta tv di Obama dell’uccisione del capo di al-Qaeda, seguito da 56,5 milioni di americani, raggiungendo il maggior ascolto dai tempi della notte elettorale 2008. Lo “show” è appena iniziato.
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