Con un radiocollare sarà possibile seguire "da vicino" e comprendere meglio il comportamento del felino, come e dove si sposta che contatti ha con gli altri individui e in che modo può espandersi.
Grazie ad un radiocollare sarà possibile seguire "da vicino" gli spostamenti di una lince di oltre 20 chili e di circa 8-9 anni catturata, sedata, esaminata e successivamente rilasciata nella Foresta di Tarvisio dal personale del Corpo forestale dello Stato e da quello del Progetto Lince Italia. L'obiettivo è quello di comprendere meglio il comportamento del felino, come e dove si sposta, che contatti ha con gli altri individui e in che modo può espandersi. Le immagini esclusive realizzate dall'Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Tarvisio del Corpo forestale dello Stato mostrano come la lince viene catturata, sedata, sottoposta al monitoraggio dei parametri fisici, misurata e poi dotata di radiocollare. L'operazione è stata resa possibile grazie all'impiego di una speciale trappola messa a punto dalla Forestale e dall'Università di Padova che collabora con l'associazione Progetto Lince Italia. Una volta catturato e sedato, l'animale è stato portato in un'area tranquilla appositamente attrezzata, dove è stato pesato e dove ne sono stati misurati i parametri biometrici, come la lunghezza totale del felino o quella degli arti e della coda, il tutto nel massimo silenzio per non disturbare l'esemplare.
Dopo una veloce ricognizione generale che ha permesso di stabilire che si tratta di un maschio adulto, si è proceduto con l'apposizione del radiocollare, un trasmettitore GPS che garantisce 1500-2000 localizzazioni, a seconda delle diverse condizioni di temperatura e che consente l'identificazione dell'animale sul campo mediante radioriceventi. Prima di fissare definitivamente il collare si è verificato che lo stesso non possa sfilarsi e nello stesso tempo che non possa creare disagi al felino. Va precisato, inoltre, che qualora fosse necessario per salvaguardare l'integrità dell'animale, inviando un segnale dalla postazione di controllo, sarà sempre possibile sganciare a distanza il collare liberando l'esemplare istantaneamente dalla trasmittente senza doverlo nuovamente catturare. Al temine delle operazioni la lince è stata poi rilasciata e le immagini realizzate dalla Forestale la immortalano mentre si alza, barcolla ancora non completamente sveglia e si allontana decisa verso il bosco.
Scomparsa dall'arco alpino agli inizi del XIX secolo, oggi la popolazione di lince comune o euroasiatica (Lynx lynx) è costituita da due sottopopolazioni che hanno avuto origine da reintroduzioni effettuate negli anni '70 del secolo scorso. Attualmente i due areali di distribuzione della lince si trovano uno nelle Alpi occidentali (Svizzera, Francia) e l'altro nelle Alpi slovene in espansione verso l'Italia e l'Austria. Per tali motivi il personale del'Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Tarvisio, nell'ambito dell'attività di monitoraggio faunistico generale della Foresta, ha dedicato un'attenzione particolare ai segnali di presenza riconducibili a questo felide. I controlli della Forestale sono principalmente focalizzati sulla presenza di prede, orme, escrementi che testimoniano con sicurezza la presenza, pur sporadica, della lince nella Foresta di Tarvisio. Presenza in costante aumento favorita dalla particolare posizione geografica del tarvisiano, che costituisce una sorta di corridoio naturale tra le Alpi e i Balcani, e dalla crescita delle estensioni boschive intervallate da radure e prati dove la lince può trovare facilmente le prede di cui si nutre, come ungulati, caprioli, daini e giovani cervi. Lo scopo del progetto di cattura e radiotelemetria per il monitoraggio della lince euroasiatica è dunque quello di studiare gli esemplari, raccogliere informazioni corrette sulla specie, farla conoscere ed agevolarne il ritorno.
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