Un Eroe Responsabile.
Questa è la classica cartolina di fine legislatura: l’accorrente responsabile.
Mai come in questo caso lo scatto di un fotografo è riuscito a cogliere l’essenza. Qui c’è dentro tutto: la velocità responsabile, il pathos immanente del momento, la posa nello slancio eroico ed obbediente.
Una foto che ieri è volata veloce di bocca in bocca; un ometto trafelato, con gamba all’aria e l’altra appena sollevata come in volo angelico, correva verso il proprio dramma. La giacca offesa dal gesto atletico e il braccio proteso, con la mano a stringere il potente e determinante tesserino magnetico, e su tutto lo sguardo disperato, come di colui che tenta di sfuggire a mortal periglio, zampettea e strimpellea come obbediente fantaccin che inseguito, cerca riparo dai colpi nemici.
Un uomo in fuga insomma: Scilipoti.
Quell’ometto aveva l’incombenza di rispettare il suo patto col suo diavolo al quale aveva venduto anima e voto. Doveva precipitosamente arrivare in tempo a inserire quella sorta di Santo Graal-carta di discredito e premere il suo bottoncino.
Ma nada. Lo slancio atletico è risultato inappropriato, l’incombenza mancata ed il patto violato. Scilipoti non è riuscito a votare; aveva venduto l’anima per niente.
L’istantanea memorabile di un uomo inutile.
Ed il ricordo corre veloce a quanti altri eroi come questo, si immolano quotidianamente sull’altare della loro eroica inutilità.
Frattini snobbato a Berlino che si precipita in Tunisia con Maroni, ma nessuno se lo fila neanche là e non solo continuano gli sbarchi, ma gli dicono platealmente che non si riprendono indietro un bel nulla.
E poi la Gelmini che si immola per fare i tagli di Tremonti alla scuola e finisce condannata per discriminazione contro gli alunni disabili, i professori precari, le scuole inagibili …
E la Prestigiacomo, a Fukushima fresca a urlare ‘il nucleare non si tocca’, lei petroliere a difendere la linea pro-nucleare del governo, ma poi visti i sondaggi ripiegare in “ragazzi non facciamo cazzate che perdiamo le Comunali".
Senza dimenticare Alfano che stragiura mai più leggi ad personam, e gli tocca correre in aula per votarne una sul processo breve.
Ed il caro Maroni che fa il duro con i clandestini e con le Regioni, ma poi è costretto a lasciarli scappare a migliaia e a rinunciare alle tendopoli. Gioia e tripudio del suo elettorato nordico/razzistico.
Ognuno di loro come tanti Scillipoti; istantanee memorabili di persone inutili.
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