lunedì 4 aprile 2011

INDIA, ABORTI SELETTIVI: IL PAESE DIMENTICA LE SUE FIGLIE

Il nuovo censimento della popolazione indiana registra il numero più basso di bambine sotto i 6 anni dal 1947. Si conclude l’India Census, una delle più importanti operazioni demografiche del pianeta. I risultati sono allarmanti: il numero di bambine “censite” sotto i 6 anni è passato da 927 ogni 1000 bambini a quota 914, il record più basso registrato dal 1947, anno dell’indipendenza del paese. 

"Questi dati confermano le nostre peggiori paure”, afferma Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid Italia. “La diminuzione del numero di bambine ha avuto un picco significativo nel 1980, in seguito all’introduzione dell’ecografia che permetteva alle donne di trovare prima una “soluzione” alla costante pressione dell’avere un figlio maschio attraverso la terribile prassi degli aborti selettivi. Da allora, pare che la situazione sia peggiorata drammaticamente".

Il ministro degli Interni G.K. Pillai ha ammesso che qualcosa dev’essere andato storto nelle politiche adottate negli ultimi decenni. Ma questa ammissione non è sufficiente”, afferma Sandeep Chachra, direttore di ActionAid India. “Quello che serve sono politiche ferree che aumentino la consapevolezza delle nuove generazioni, coinvolgano funzionari pubblici, personale sanitario e il rispetto delle norme già esistenti. Il Prenatal Diagnostic Techniques Act del 1994 – che dichiara illegale la determinazione del sesso a fini abortivi – e le previsioni del Medical Termination of Pregnancy Act – che proibisce gli aborti selettivi su base sessuale – sono violati quotidianamente”.  

La povertà non è l’unica ragione degli aborti selettivi”, conclude De Ponte. “I dati dimostrano che il numero più alto di “missing girls” si registra nelle aree urbane e tra le famiglie appartenenti alle caste più alte o che vivono nelle zone più ricche del paese. Ciò va contestualizzato in un paese in cui le donne sono vittime di continue discriminazioni, violenze e spesso non vedono loro garantito l’accesso alla terra e alle risorse di cui necessitano per vivere”.


Nessun commento:

Posta un commento