lunedì 2 maggio 2011

DERIVATI: CON UN BUCO DA 52 MILIARDI DI EURO PER LE BANCHE, IL TESORO PREPARA BOZZA REGOLAMENTO ANCOR PIU’ OSCURA E MENO TRASPARENTE ! A QUALE GIOCO, GIOCANO CONSOB E TREMONTI ?

Il disatro derivati delle grandi banche, per fortuna alla sbarra nei Tribunali,con l’ultima sconfitta di Unicredit,la banca dei derivati avariati con la pronuncia 5118/2011 della VI sezione civile del Tribunale di Milano (presidente Laura Cosentini, relatore Francesco Ferrari) che ha annullato tre collar swap stipulati il 10 gennaio 2006 fra UniCredit e il Comune di Ortona (CH), a cui è stato riconosciuto un risarcimento da quasi 345mila euro, continua a gonfiare i debiti degli enti locali e delle piccole imprese taglieggiate dagli istituti di credito,con un nozionale negativo di oltre 52 miliardi di euro al 31 dicembre 2010.

Le banche infatti non hanno resistito ai lauti profitti consentiti da altri derivati Over the counter (Otc, scambiati cioè fuori da mercati regolamentati) di "copertura" contro il rialzo dei tassi di interesse venduti a enti territoriali, imprese, società finanziarie e piccoli istituti di credito nostrani. Al 31 dicembre scorso, infatti, le perdite potenziali sui derivati Otc del "sistema Italia" nei confronti degli istituti di credito (italiani e quelli esteri con filiali nel nostro paese) sono di 52,2 miliardi di euro. Le cifre complessive che i sottoscrittori di questi contratti dovrebbero versare ai grossi istituti di credito operanti nel nostro paese nel caso in cui decidessero (oppure fossero costretti a farlo) di chiudere anticipatamente gli swap, con perdite potenziali pari a 52,2 miliardi di euro, tratti dalla base informativa di Bankitalia sul "fenomeno" derivati (swap sui tassi d'interesse e, in minima parte, sui tassi di cambio),sono stati fatti da Il Sole 24 Ore,in un articolo pubblicato sul settimanle Plus.

E mentre dai dati Bankitalia si ricava un rischio di controparte per le banche di ben 52,2 miliardi e che nel corso di sei anni (dal 2005 vengono rese note le perdite in derivati in Centrale Rischi di Bankitalia) i disavanzi sono man mano cresciuti, la nuova bozza di regolamento del ministero dell’Economia previsto dall’art.62 della legge 112/2008,invece di rendere chiari i rischi per gli enti locali ed i sottoscrittori che vogliono intentare vere e proprie scommesse sull’azzardo morale,in ossequio ai desiderata di Abi, banche e banchieri,è ancora più oscura e meno trasparente.

A che gioco,stanno giocando il ministro dell’Economia Tremonti ed il presidente della Consob Vegas, quando piegano i regolamenti,la cui prima bozza conteneva disposizioni in materia di trasparenza prevedendo che agli enti locali fosse data un’informativa sull’approccio probabilistico risk-based con le reali probabilità di perdita e/o di guadagno nella sottoscrizione del derivato, agli interessi delle banche,dell’Abi e dei banchieri,che vogliono continuare a sguazzare nella opacità più totale, per frodare enti locali e piccole e medie imprese con contratti capestro di derivatai avariati con posticce analisi di “sensitività” chimate in gergo wath-if ?

Adusbef e Federconsumatori,indignate dalle posizioni della Consob e di un ministro dell’Economia che sembra sia diventato il bieco esecutore esterno, il collettore degli esclusivi interessi delle banche, che possono così continuare a frodare,con la vendita dei derivati avariati,enti locali e piccole e medie imprese ancor più di prima per pagare un oscuro pedaggio ai banchieri, si riservano di impugnare al Tar una bozza di regolamento fraudolento, della trasparenza contrattuale e di una legalità violata e calpestata con il concorso dei distratti controllori,quali Consob e Bankitalia.

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