lunedì 9 maggio 2011

MANUALE DEL PERFETTO POLITICO RUSSO, MANUALE DEL PERFETTO POLITICO ITALIANO

Impressionante come le graduatrorie dell’obbedienzaa dei ministri peones russi somigli all’obbedienza di ministri, sottosegretatri e onorevoli peones italiani. Forse l’amicizia Cavaliere-Putin ha qualche influenza?

di Daniela Miotto

Mosca – Dal “Manuale del perfetto politico russo”:

1.intuisce gli umori del capo da un fremito delle sopracciglia
2.non contraddice mai i superiori ed esegue gli ordini
3.deve la sua carriera al fatto di non aver mai confutato le decisioni dei superiori per quanto sciocche ed illegali
4.ha un fiuto che gli permette di individuare subito chi detiene il potere e a chi convenga inchinarsi
5.partecipa a riunioni fatte nella abitazione del capo e non nei luoghi istituzionali per dimostrare che il potere è altrove
6.si vendica puntualmente del giudice temerario che ha osato agire secondo la legge, non lo può licenziare ma lo umilia e lo infanga
7.il ringraziamento “pecuniario” è sempre gradito.

Quando ho letto questo elenco l’ho trovato molto familiare, anzi troppo. E tratto da uno dei libri della Politkovskaja. È sconvolgente sembra la foto di gruppo dei nostri mnistri. Il ritratto fedele del politico medio italiano che si arrabatta tra un decreto legge, una commissione e un convegno sponsorizzato per portare a casa la pagnotta. Un semplice “mestiere” non una accorata missione. Ma anche il “mestiere” necessita di una preparazione di un tirocinio di un pò di esperienza ed invece qui, come lì in Italia, la competenza non serve, serve solo essere uno “Yes Men” in grado di votare come e quando vuole il capo. Non sai nulla di politiche agricole, quote latte e Ogm? Bene sei adatto a fare il Ministro dell’agricoltura. I tuoi interessi sono lontani anni luce dall’arte e dallo spettacolo ecco il Ministero della Cultura è il luogo adatto per te. Odi la scuola pubblica? Sarai la vestale di Viale Trastevere. E poi tutto va a rotoli. Il buon politico dovrebbe ricordarsi di essere al servizio dei cittadini e non al servizio di se stesso ma ciò non avviene nè in Italia nè in Russia. Vi è poi la figura del burocrate messo lì dal politico /boss di turno come lunga mano del potere. Nell’immaginario collettivo il tipico burocrate è sempre russo. In divisa, con tanto di decorazioni, con lo sguardo perso nel vuoto e la voce monocorde che ripete, come una litania, liste di documenti che devi presentare, timbri che devi farti apporre e uffici che dovrai visitare. Qui nessun Ministro della Pubblica Amministrazione ha ancora imposto le “faccine” sorridenti o imbronciate per valutare l’efficienza allo sportello. Ma arriverà anche qui, non c’è mai limite al peggio! Trovo che le caratteristiche del malcostume italiano siano sempre più vicine a quelle che intravedo da queste parti, c’è forse un disegno divino che accomuna le nostre sorti? Un’altra inquietante similitudine è rappresentata dal tandem al potere. In entrambi i paesi il maschio alfa, saldamente attaccato al potere, decide, con atto di magnanimità, di passare la mano alla sua creatura . Creatura ubbidiente, grata e conscia che deve tutto a lui. Quindi il nostro Ministro della giustizia Alfano potrebbe seguire le orme e il destino dell’ex capo dello staff presidenziale russo Medved e ritrovrsi lanciato verso la carica di Primo Ministro. Angelino “unto dal Signore”, si è dato tanto da fare con leggi e lodi e il Signore (?) l’ha ricompensato! Negli ultimi giorni però il ministro della giustizia intravede un concorrente (ma quanti delfini vuole avere il sig B.?!) è il simpaticissimo/amabile/cordiale ministro Tremonti Giulio recordman dei condoni che sponsorizzato alla grande dalla Lega si vede proiettato verso un futuro da leader.

Ma attenzione sig B. a volte le creature si ribellano ai loro creatori.

Qui a Mosca sta succedendo, il tandem sembra vacillare, l’implosione è molto vicina, l’ex pupillo sembra cominciare a pensare con la propria materia grigia, e sta dando un pò di grattacapi al suo mentore. Non per essere pessimista ma Angelino-unto-dal-signore mi sembra meno dotato e più allineato… e Tremonti più che burattino del sig B mi sembra la longa manus di Bossi.

Italia e Russia così lontane ma in realtà, purtroppo, così vicine. Si potrebbe pensare che da background storici così diversi potessero nascere figure politiche difformi ma purtroppo quando c’è di mezzo il potere, il controllo e il fascino del privilegio l’homo sovieticus è proprio uguale all’homo italicus! 


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