venerdì 29 ottobre 2010

ADICO: anche la sanità si fa “low cost”

L’ anno scorso in Italia oltre un milione di persone si è impoverito a causa delle spese sanitarie – fa sapere l’ADICO – tre milioni d'italiani, per curarsi, hanno investito cifre proibitive rispetto al reddito, oltre cinque milioni hanno ammesso di aver avuto difficoltà ad accedere alle cure di cui avevano bisogno.


I più esposti risultano essere i pensionati, ma aumentano anche le famiglie con bambini che rinunciano ad una visita specialistica o all'apparecchio per i denti (se i figli sono tre o più, nel 5 per cento dei casi il bimbo si tiene gli incisivi storti e nel 15 per cento almeno uno dei genitori non pensa più alla sua bocca).

Secondo un’elaborazione dell’ADICO – si legge nella nota – una famiglia media di quattro persone spende in cure sanitarie circa 108 euro al mese, di cui 37 solo in farmaci, ecco perché – spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini – nella sanità, come per gli aerei, comincia a svilupparsi un settore low cost.

Secondo il rapporto sulla sanità di Assolowcost, l'associazione che riunisce aziende e strutture di servizi che s'impegnano ad abbassare i costi mantenendo alta la qualità – da oggi è possibile risparmiare "fino al 30 per cento" rivolgendosi alle strutture che aderiscono all'associazione Assolowcost.

Le strutture che aderiscono all'associazione sono concentrate per lo più al Nord e operano in due campi essenziali: l'odontoiatria e le cure psicologiche-psicoterapeutiche.
 
Settori dove la sanità pubblica interviene poco (l'85 per cento degli italiani paga il dentista di tasca sua) o solo per i casi più gravi. Le strutture low cost (cliniche o studi medici associati) – secondo l'associazione che le riunisce – garantiscono un risparmio sulle cure private fra il 10 e il 40 per cento. Nate per far fronte alla fuga di potenziali clienti verso Paesi che garantivano cure a spese più basse, pur non andando troppo per il sottile quanto a qualità (nel Nord-est i piccoli centri organizzavano i pullman per portare vecchi e giovani a farsi dentiere e "ponti" in Slovenia) si stanno lentamente diffondendo anche nel resto del territorio.
 
Fonte: ADICO

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