martedì 26 ottobre 2010

SOMALIA- UNHCR: 60.000 CIVILI IN FUGA NELL’ULTIMA SETTIMANA PER I NUOVI COMBATTIMENTI

Ci sono un milione e 460mila sfollati interni in Somalia. Circa 614mila somali vivono come rifugiati, soprattutto nei Paesi confinanti.


I duri scontri avvenuti la scorsa settimana nella città somala di Beled Hawo, al confine con il Kenya, hanno causato la fuga di circa 60mila somali dalle loro case. Almeno dieci persone sono morte nel corso dei combattimenti tra Al-Shabaab e Ahlu Sunna Wal Jamaa, un gruppo miliziano alleato del governo somalo di transizione.

La maggior parte degli sfollati è fuggita nei villaggi vicini, mentre altre persone hanno attraversato il confine con il Kenya. Dei 40mila sfollati che si stima siano rimasti in Somalia, la maggioranza vive cercando riparo sotto gli alberi, senza acqua, cibo né servizi igienici. A peggiorare la situazione, anche le piogge che si abbattono sul paese da giorni, facendo aumentare così il rischio di epidemie.

Tra coloro che hanno attraversato il confine e si sono diretti verso la città di Mandera, nel Kenya settentrionale, in molti stanno prendendo case in affitto o sono ospiti delle comunità locali, in attesa che gli scontri si plachino prima di fare ritorno nelle proprie case. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime particolare preoccupazione per l’aggravarsi delle condizioni sanitarie e di sicurezza delle migliaia di persone che sin dal 17 ottobre sono accampate all’aperto presso il Border Point One.

Il numero di rifugiati somali che si trovano in questo campo di fortuna continua ad aumentare di giorno in giorno. Ad oggi si stima siano circa 5mila persone. I rifugiati sono soprattutto donne, bambini e anziani. Lo staff dell’UNHCR a Mandera riferisce che le condizioni nel sito, che non ha ripari né latrine, stanno rapidamente peggiorando. La situazione in cui versano i rifugiati è vergognosa.

Border Point One si trova a soli 500 metri dal confine tra Kenya e Somalia, in una posizione davvero pericolosa se dovessero riaccendersi gli scontri a Beled Hawo. La tensione sta crescendo anche perché sembra che Al-Shabaab stia radunando le sue forze per sferrare un attacco e rientrare in possesso della città. L’UNHCR sta facendo pressione sulle autorità keniote affinché accelerino i trasferimenti dei nuovi arrivati. Il fine è allontanare i rifugiati dal confine e sistemarli in un centro di accoglienza dove l’UNHCR e i suoi partner possano provvedere a tutte le necessità relative alla prima assistenza e alla loro protezione.

L’UNHCR ha già iniziato la registrazione dei nuovi arrivati e sta coordinando la risposta umanitaria. Le autorità keniote e le agenzie umanitarie stanno lavorando al fianco dell’UNHCR per mettere a disposizione i servizi di base e fornire cibo, acqua, ripari, medicinali e servizi igienici ai nuovi sfollati. Tramite i partner locali, l’UNHCR sta effettuando delle ricognizioni in Somalia e sta coordinando una risposta, sempre che la situazione della sicurezza lo permetta.

Fonte:UNHCR

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