martedì 26 ottobre 2010

La fine delle balene?

Ho appena firmato un'urgente petizione globale per appoggiare un nuovo trattato per prevenire l'estinzione di massa. La petizione sarà consegnata venerdì all'incontro dell'ONU in Giappone. Guarda l'e-mail sotto e firma qui:

Sono rimaste soltanto 300 balene franche al mondo, mentre il 99% delle balenottere azzurre è già stato spazzato via. Questi magnifici giganti sono specie in pericolo, insieme a ben un terzo di tutte le forme di vita sul pianeta che sono sul punto di estinguersi.

Il mondo naturale è in serio pericolo per colpa dell'uomo, ma ora c'è un piano per salvarlo: un accordo globale per creare, finanziare e rafforzare le aree protette, che andrebbero a occupare il 20% delle nostre terre e dei nostri oceani di qui al 2020. Proprio ora 193 governi si stanno incontrando in Giappone per rispondere a questa crisi.

Abbiamo solo 4 giorni prima di questo incontro decisivo. Gli esperti dicono che i politici esitano all'idea di farsi carico di un obiettivo così ambizioso, ma che un appello dell'opinione pubblica mondiale potrebbe essere decisivo, facendo sentire ai leader che gli occhi di tutto il mondo sono puntati addosso a loro. Clicca per firmare la petizione urgente 20% entro il 2020, e inoltra l'e-mail più che puoi; il messaggio sarà consegnato direttamente all'incontro in Giappone:


Paradossalmente il 2010 è l'anno internazionale della biodiversità. I governi, a oggi, avrebbero già dovuto "realizzare una riduzione significativa del tasso attuale di perdita di biodiversità". Hanno fallito perché hanno ceduto agli interessi dell'industria quando si trattava di scegliere fra il profitto puro e semplice e la protezione delle specie. Gli animali, le piante, gli oceani, le foreste, le terre e i fiumi stanno soffocando a causa di un vero e proprio sovrasfruttamento.

Gli uomini sono la prima causa di questa distruzione. Ma possiamo ribaltare la situazione: in passato abbiamo già salvato alcune specie dall'estinzione. Le cause del declino della biodiversità sono molte, e fermarle ci richiederà di abbandonare le solite promesse vuote e frammentarie che non dicono mai chi sarà costretto a pagare, tornando a un piano ambizioso con un'applicazione severa e un finanziamento serio. Il piano 20% entro il 2020 prevede proprio questo: i governi saranno costretti a eseguire programmi molto chiari per assicurare che il 20% del nostro pianeta sia protetto entro la scadenza del 2020, con un aumento esponenziale del finanziamento.

Deve succedere ora. In tutto il mondo il quadro sta diventando sempre più cupo: sono rimaste soltanto 3200 tigri allo stato brado, i nostri oceani hanno sempre meno pesci, e stiamo perdendo tante varietà di alimenti per lasciare lo spazio alle monocoltivazioni. La natura si difende con determinazione, ma dobbiamo darle un posto sicuro dove rimettersi in forze. Ecco perché questo è il momento chiave per accelerare gli impegni decisivi per la protezione delle risorse naturali.

Se i nostri governi sentiranno una pressione fortissima da parte dell'opinione pubblica che chieda loro più coraggio, potremo scuoterli per stringere il patto 20% entro il 2020 in questo incontro. Ma occorre che ognuno di noi si dia da fare per far recapitare quel messaggio proprio al vertice in Giappone. Firma questa petizione urgente sotto, e inoltrala a tutti:


Quest'anno i membri di Avaaz hanno già giocato un ruolo cruciale nel proteggere gli elefanti, difendere il divieto di caccia delle balene, e assicurare la più grande area marina protetta nelle isole Chagos. La nostra comunità ha dimostrato che possiamo prefiggerci obiettivi molto ambiziosi, e poi vincerli. Questa campagna è il prossimo passo nella battaglia cruciale per creare il mondo che la maggior parte di noi in ogni dove vuole. Un mondo dove le risorse naturali e le specie sono apprezzate e difese, e il nostro pianeta è protetto per le future generazioni.


Con speranza,

Alice, Iain, Emma, Ricken, Paula, Benjamin, Mia, David, Graziela, Ben, e il resto del team di Avaaz

FONTI:

La Stampa: "Biodiversità. 193 paesi a Nagoya al capezzale del pianeta"
http://www3.lastampa.it/ambiente/sezioni/news/articolo/lstp/361962/

Parlamento europeo: "Biodiversità: una catastrofe non solo ecologica, anche economica"
http://www.europarl.europa.eu/news/public/story_page/064-87358-288-10-42-911-20101015STO87349-2010-15-10-2010/default_it.htm

The Times: "Un terzo degli animali e delle piante rischia l'estinzione" (in inglese)
http://www.timesonline.co.uk/tol/news/environment/article7120676.ece

La Repubblica: "Africa, spariscono i pesci d'acqua dolce, primo alimento per milioni di persone"
http://www.repubblica.it/solidarieta/cibo-e-ambiente/2010/10/04/news/africa_a_rischio_i_pesci_d_acqua_dolce-7715321/

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