venerdì 29 ottobre 2010

Survival messa KO da un attacco cibernetico

Dopo una breve ripresa, il sito inglese di Survival è stato di nuovo messo KO ed è tutt’ora collassato. Survival si appella a tutti i suoi soci e sostenitori per trasformare il sabotaggio in un’opportunità di ulteriore crescita del sostegno dato alle battaglie dei popoli indigeni del mondo. Leggi in fondo a questo comunicato come fare.


L’organizzazione per i diritti umani Survival International è stata oggetto di un massiccio attacco cybernetico che ha fatto collassare il suo sito.


Survival ritiene che dietro quest’attentato ci possano essere le autorità del Botswana o quelle dell’Indonesia, oppure i loro alleati.

L’attacco si è verificato a una sola settimana di distanza dalla diffusione da parte di Survival di un video scioccante in cui si vedono alcuni soldati indonesiani torturare gli indigeni di Papua, e a quattro settimane dal lancio della campagna di boicottaggio del turismo in Botswana motivata dall’estenuante persecuzione dei Boscimani del Kalahari operata dal governo.

Dopo un attacco di prova effettuato ieri, mercoledì 27 ottobre, sul sito principale inglese di Survival intorno alle 18 ora italiana, in serata è poi partita una massiccia offensiva attraverso un attacco di tipo “Denial of Service”: molte migliaia di computer in tutto il mondo hanno bombardato simultaneamente il sito di Survival, facendolo collassare.

L’attacco è tutt’ora in corso.

Hanno subito attacchi cybernetici anche altre organizzazioni che hanno pubblicato lo stesso video delle torture.

Survival aveva già subito simili offensive durante la campagna condotta contro il governo del Botswana, responsabile di aver sfrattato i Boscimani dalle loro terre ancestrali.

Non si tratta di un sabotaggio ideato da un paio di ‘smanettoni in un garage’ ha dichiarato il Direttore di Survival Stephen Corry, “bensì di un attacco molto costoso e sofisticato classificabile come cyberterrorismo. Il danno arrecato a Survival International potrà anche essere considerevole, ma non è ovviamente nulla rispetto a quello inflitto alle tribù di Papua o ai Boscimani del Botswana. Non stiamo parlando solo di una battaglia locale per la sopravvivenza degli ultimi cacciatori Boscimani rimasti in Africa o degli oltre 1 milione di indigeni oppressi nel Papua Occidentale; questa è un’offensiva diretta anche contro tutti coloro che osano combattere il predominio del denaro e dei governi sui diritti umani. Le forze schierate contro di noi sono colossali, e potrebbero aver vinto questo round, ma noi non molleremo mai.

Se vuoi aiutare Survival a far ritorcere il sabotaggio contro gli attentatori, puoi fare una o tutte queste cose:


Effettua una donazione a Survival per sostenere il suo lavoro

Scrivi una lettera a sostegno dei popoli indigeni di Papua

Firma la petizione a sostegno dei Boscimani

Diffondi la conoscenza della causa indigena tramite gli amici, Facebook o qualunque altro mezzo.

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Fonte: Survival















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