martedì 26 ottobre 2010

Il premier e la minorenne. Indagine della procura a Milano

Aperto un fascicolo sulla storia di una ragazza marocchina, attualmente ospite di una comunità protetta, che avrebbe frequentato Berlusconi. La minore faceva parte del giro di Lele Mora


Chi gli sta vicino racconta che Silvio Berlusconi è da qualche giorno nervoso, preoccupato. Non soltanto per le vicende della politica italiana: c’è una storia, sottotraccia, che lo angustia più d’ogni conflitto dentro il Pdl, più delle vicissitudini del lodo Alfano, più dei rapporti con il capo dello Stato. Una ragazza, appena diciottenne, sta raccontando di avere avuto incontri con lui quando era ancora minorenne.

Un nuovo caso Noemi Letizia? No, una vicenda ancor più spinosa, perché questa volta la ragazza racconta fatti, incontri, contesto, particolari. Fa i nomi di protagonisti e comprimari. La storia ha, per ora, contorni molto indefiniti. La ragazza, la chiameremo “Ruby”, è di nazionalità marocchina e in questo momento sarebbe ospite di una comunità protetta.

Ma fino a qualche tempo fa faceva parte del giro di Lele Mora, che si vanta di essere un vecchio amico di Silvio Berlusconi ed è rimasto vicino al suo ambiente anche dopo le sue disavventure finanziarie (il crac della sua Lm management) e giudiziarie (da cui è uscito con un proscioglimento). La sua auto ha continuato a varcare i cancelli della villa di Arcore: a bordo, un sorridente Lele di solito accompagnato da un paio di ragazze.

“Ruby”, dunque, era in contatto con Mora. Faceva serate in discoteca, sperando di farsi notare per entrare alla grande nel mondo della moda o della tv. Poi avrebbe avuto il contatto ravvicinato (o i contatti ravvicinati) con Silvio Berlusconi. Questo, almeno, è ciò che racconta.

Secondo quanto risulta al Fatto Quotidiano, i suoi racconti sono ora al vaglio dei magistrati della Procura della Repubblica di Milano: dichiarazioni tutte da verificare, perché non prive di smagliature e vistose contraddizioni. Potrebbero essere un tentativo di ricatto, una trappola, una storia inquinata. Oppure un confuso tentativo di farsi ascoltare, lanciato da una ragazza finita in una storia più grande di lei. Soltanto verifiche scrupolose permetteranno di capire che cosa c’è di vero nei racconti di “Ruby”.

Per ora, in questa vicenda scivolosa, di certo c’è solamente il fatto che una ragazza sta parlando. Il contesto è quello emerso negli ultimi diciotto mesi: a partire dalla primavera del 2009, quando il presidente del Consiglio partecipò in una discoteca di Casoria alla festa per il diciottesimo compleanno di Noemi Letizia; e Veronica Lario, moglie di Berlusconi, definì “ciarpame senza pudore” la candidatura di alcune giovani ragazze nelle liste del Pdl alle elezioni europee, ma soprattutto accennò a “figure di vergini che si offrono al drago per rincorrere il successo, la notorietà e la crescita economica”. Poi scoppiò lo scandalo delle notti con Patrizia D’Addario e altre ragazze a Palazzo Grazioli, a Roma, e delle feste estive a villa Certosa, in Sardegna.

Un uomo politico alla guida del Paese ha il dovere di non rendersi ricattabile con i suoi comportamenti. Le cronache di questi mesi hanno dovuto invece registrare più d’una polemica attorno allo stile di vita del presidente del Consiglio. Questo oggettivamente lo espone, al di là di ogni valutazione morale, a pressioni e ricatti. Se poi quello che racconta “Ruby” fosse vero, sarebbe possibile anche ipotizzare reati. Avere rapporti sessuali con minorenni tra i 14 e i 18 anni configura infatti il reato di violenza sessuale, se il rapporto è avvenuto approfittando dell’inferiorità fisica o psicologica del minore. Se poi la minore è stata pagata con denaro “o altra utilità”, dice il codice, scatta il reato di prostituzione minorile, che punisce l’adulto che quei rapporti sessuali ha preteso.

Ma tutto questo potrebbe essere un’inutile esercitazione. Nessuno per ora è in grado di dire se ciò che la ragazza racconta sia la verità. Le verifiche, delicate e difficili, sono in corso.

Da Il Fatto Quotidiano del 26/10/2010

Il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati ha smentito nel pomeriggio l’esistenza di denunce e fascicoli contro Silvio Berlusconi. Il Fatto Quotidiano, in realtà, non ha mai parlato di denuncia contro il premier. Conferma invece l’esistenza di una indagine in corso sui presunti rapporti di una ragazza minorenne di origine marocchina legata al giro di Lele Mora con Silvio Berlusconi. Ulteriori dettagli saranno pubblicati sul quotidiano di domani. Intanto alle 19 e 51 l’agenzia di stampa Agi ha confermato l’esistenza del fascicolo in carico al sostituto procuratore Antonio Sangermano

di Gianni Barbacetto
Fonte: il Fatto Quotidiano

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