venerdì 22 ottobre 2010

SUMMIT DI NAGOYA. APPELLO DEL WWF AI DELEGATI: “COSTRUIRE UN’ALLENZA MONDIALE PER LA TUTELA DELLA VITA SUL PIANETA”

SUMMIT DI NAGOYA – CONFERENZA DELLE PARTI COP10/ BIODIVERSITA’

I delegati che si sono riuniti da lunedì a Nagoya per la decima conferenza della parti (COP10) sulla Convenzione per la Diversità Biologica (CBD), riunione che si presenta fondamentale per programmare il cammino verso un futuro in cui si possa arrestare la perdita drammatica di specie e di risorse naturali, finora hanno fatto pochi progressi nei primi giorni dei colloqui. Ma un risultato positivo è ancora possibile.

Il WWF auspica che i paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo, superino l’attuale stallo e garantiscano il successo della Conferenza, che si chiuderà il 29 ottobre, costituendo un’Alleanza mondiale basata su tre elementi: 1. un piano strategico che stabilisca gli obiettivi per il 2020 per la tutela della natura; 2. un impegno per finanziare gli interventi di tutela e 3. un accordo su come condividere equamente le ricchezze genetiche del mondo.

Questa prima settimana di lavori ha messo in evidenza una forte distanza fra il mondo in via di sviluppo, in cui vive la maggior parte delle specie sulla terra, e i paesi sviluppati che in passato si erano impegnati a destinare fondi sufficienti per garantire la tutela della natura senza poi mettere sul tavolo neanche lo stretto necessario per definire un piano d’azione comune.

Secondo il WWF, un risultato positivo è ancora possibile, se i Ministri dell’Ambiente, che dovrebbero arrivare per la seconda settimana dei colloqui, si porteranno dietro una reale capacità di decidere, chiari indirizzi politici e la volontà di assumersi impegni concreti. “Quello che serve è un’alleanza globale per proteggere la vita sulla terra, ma quello che abbiamo visto fino ad ora sono divisioni allarmanti tra i vari Paesi e un pericoloso irrigidimento delle posizioni” ha affermato Jim Leape, Direttore Generale del WWF Internazionale.

I Governi devono riconoscere il valore della natura, anche da un punto di vista economico. È nel loro interesse giungere ad un risultato concreto e duraturo.” I colloqui si sono, infatti, arenati sulle questioni riguardanti l’accesso e la condivisione delle risorse genetiche (Access and Benefits Sharing - ABS) con la minaccia da parte dei paesi in via di sviluppo di bloccare l’accordo sul piano strategico volto a fermare la perdita di biodiversità entro il 2020, se prima non ci sarà un accordo sull’ABS.

I colloqui sono anche fermi sulle questioni finanziarie. I paesi sviluppati non hanno stanziato nuovi e significativi finanziamenti per consentire ai paesi in via di sviluppo di attuare il piano di emergenza per il prossimo decennio. Il WWF chiede, quindi, alle parti di adottare alla COP10 un piano d’azione per la mobilitazione delle risorse, poiché il costo dell’inattività sarebbe molto maggiore.

Un risultato positivo di questa conferenza, fondamentale per il futuro stesso dei nostri figli e nipoti si basa sull’individuazione di una modalità sostenibile per tutelare, condividere e trarre beneficio dall’immensa ricchezza naturale che il nostro pianeta ci offre” – ha concluso Leape.

“Se non riusciremo a metterci d’accordo sulle modalità di valorizzare e tutelare quello che la natura ci dà, dovremo affrontare gravi minacce per la nostra sicurezza alimentare, idrica e per la nostra stabilità economica. Ecco perché chiediamo ai delegati qui a Nagoya di mettere da parte le rispettive differenze e assumersi le responsabilità per il futuro e per la salute del pianeta.”

Fonte: WWF

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