martedì 26 ottobre 2010

Infedeltà coniugali in aumento: il 60% dei tradimenti avviene sul luogo di lavoro

Cresce il numero delle infedeltà coniugali tra gli italiani: la città dove si tradisce di più è Milano seguita a ruota da Roma ed aumenta la percentuale dei cosiddetti ‘traditori seriali’, coloro che scelgono di dare libero sfogo ai propri istinti attraverso i social network, in particolare Facebook.

Gli uomini detengono ancora il primato in tema di infedeltà coniugale (55% dei mariti ha tradito almeno una volta, lo ha fatto il 45% delle mogli). Il 60% dei tradimenti avviene sul luogo di lavoro e l’ora più a rischio-tradimento è nella fascia che va dalle 14 alle ore 15 (‘pausa pranzo’). Nel 70% dei casi si tratta di ‘scappatelle’, mentre nel restante 30% di relazioni sentimentali stabili.

I dati denotino una sostanziale crisi della tenuta della coppia: nel 50% dei casi le ‘corna’ siano tollerate e stanno scomparendo gli ‘Orlando furioso’” dice il presidente nazionale dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani, avv. Gian Ettore Gassani.. “Si è elevata di molto l’età del traditore – continua -: la media tra uomini e donne è di 44 anni. I più inclini in assoluto a tradire il coniuge sono però i maschi cinquantenni, catturati dalla sindrome di ‘Peter Pan’. Gli uomini maturi davanti alla tastiera del persona computer vincono tutte le loro timidezze trasformandosi in romantici ‘poeti’ ed implacabili seduttori attraverso le varie chat e social network. Anche l’età delle donne infedeli si è alzata di molto: oramai tradiscono anche le ‘nonnecon uomini più giovani. Sta spopolando anche in Italia un sito per traditori (www.gleeden.com) che attualmente, soltanto nel nostro Paese, conta più di 90 mila iscritti (1 su tre di sesso femminile). Le uniche regole da rispettare in tale sito: essere sposati e desiderare un’esperienza extraconiugale. Attualmente il sito è attivo in 158 Paesi ed è stato addirittura creato uno speciale pulsante, chiamato ‘stop’, che permette di disconnettersi in tutta fretta nel caso di arrivo inaspettato del legittimo consorte (adulterio tecnologicamente assistito).

Tuttavia c’è uno studio dello scienziato giapponese Katoshi Kanazawa (psicologo dell’evoluzione) che ha elaborato una teoria secondo la quale i traditori sarebbero più stupidi della media e più inaffidabili nell’ambito lavorativo perché eccessivamente distratti dalle loro vicende extraconiugali”.

Non sempre la legge prevede sanzioni per i traditori (addebito della separazione) in quanto incombe sul tradito l’onere di provare che l’infedeltà coniugale subita sia la causa e non già la conseguenza della crisi matrimoniale. Nel 50% dei casi l’infedeltà viene scoperta curiosando sul cellulare del coniuge, nel 20% entrando furtivamente nella posta elettronica di quest’ultimo, nel 20% attraverso congegni che registrano le telefonate o spiano il coniuge (telecamere nascoste, cimici ecc…), nel restante 10% la scoperta avviene attraverso lettere anonime, investigazioni e confessioni del traditore. Esiste un fiorente commercio, sebbene illegale, di congegni elettronici e software per poter risalire alla password della posta elettronica del coniuge presunto traditore.

Emerge anche il fenomeno dei tradimenti a sfondo omosessuale (il 7% dei mariti tradisce con un partner dello steso sesso contro il 4% delle donne). Tra le prede più ambite da parte del marito figurano le amiche o conoscenti delle proprie mogli, mentre in ambito femminile i più ambiti sono i colleghi di lavoro, il personal trainer, il maestro di sci e quello di ballo.

Da tutto questo quadro – conclude il presidente Gassani - si evince che l’infedeltà coniugale nel nostro Paese non è più un ‘optional’ e che la crisi della coppia in generale non dipende soltanto dalla violenza quanto da nuovi costumi che pongono l’Italia in una posizione pressoché simile a quelle dei Paesi nord europei”.

Fonte: AMI

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