domenica 24 ottobre 2010

Clima, Rapporto Ispra: 2009 quinto anno più caldo dal 1961, +1,19 °C

L’anno 2009, analogamente ai tre che lo hanno preceduto, è stato un anno sensibilmente più caldo della norma con un’anomalia media di + 1.19 °C rispetto al trentennio di riferimento 1961-1990; inoltre, come negli ultimi undici anni - ad eccezione del 2005 - l’anomalia positiva della temperatura media nel nostro Paese è stata superiore a quella media globale sulla terraferma (+0.76°C).

Il 2009 è stato anche il diciottesimo anno consecutivo con anomalia termica positiva, con un valore medio, per il territorio nazionale, che si attesta al quinto posto nel periodo che va dal 1961 ad oggi. Circa 770 le stazioni distribuite sull’intero territorio nazionale da cui sono stati tratti gli indicatori di temperatura e precipitazione.

Questi i dati contenuti nel “Quinto Rapporto sul clima in Italia”, che illustra l’andamento nel 2009 dei principali indicatori climatici derivati dal Sistema nazionale per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione dei dati Climatologici di Interesse Ambientale (SCIA, http://www.scia.sinanet.apat.it/), realizzato dall’ISPRA in collaborazione con il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare, l’Unità di Ricerca per la Climatologia e la Meteorologia applicate all’Agricoltura, Agenzie Regionali e Provinciali per la Protezione dell’Ambiente, il Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano (SIAS) e il Servizio Agrometeorologico delle Marche.

Nel Rapporto sono descritti gli aspetti salienti del clima a scala globale e continentale e gli eventi meteo-climatici significativi in Italia nel 2009. Come già nel 2008, il valore più alto di anomalia della temperatura media è stato registrato nelle regioni settentrionali (+1.44 °C), seguito da +1.31°C al Centro e +0.92 °C al Sud e sulle Isole. I valori di anomalia mensile sono stati positivi in tutti i mesi dell’anno, ad eccezione dei mesi di dicembre al Nord e febbraio ed ottobre al Centro, al Sud e sulle Isole. Maggio e agosto sono stati i mesi più caldi rispetto alla norma.

Anche gli indicatori degli estremi di temperatura confermano l’anomalia termica positiva che ha caratterizzato il 2009. Il numero di giorni con gelo - cioè il numero medio di giorni con temperatura minima minore o uguale a 0 °C - è stato inferiore al valore normale del trentennio di riferimento, mentre il numero di notti tropicali - cioè con temperatura minima maggiore di 20 °C - e il numero di giorni estivi - cioè con temperatura massima maggiore di 25 °C - sono stati superiori ai rispettivi valori normali. Il numero medio di notti tropicali nel 2009, pari a 38 giorni, è il quarto valore più alto a partire dal 1961. Relativamente agli indicatori di intensità, durata e numero delle onde di calore, il 2009 si colloca rispettivamente al 7°, 7° e 6° posto, dell’intera serie dei valori medi a partire dal 1961.

Per quanto riguarda le precipitazioni, al Nord sono state complessivamente superiori alla media climatologica, ad eccezione di alcune zone dell’Emilia Romagna e del Piemonte; al Centro l’anomalia è stata quasi ovunque negativa ad eccezione dell’Abruzzo, mentre al Sud e sulle Isole l’anomalia è stata positiva, con punte di eccedenza di precipitazione rispetto alla media sulla Sicilia occidentale.

Il 2009 sembra confermare la tendenza ad un aumento delle precipitazioni al Sud, interrotta lo scorso anno. Negli ultimi otto anni al Sud le precipitazioni sono state sempre superiori alla media ad eccezione del 2008 e il valore medio della precipitazione cumulata annuale del 2009 si colloca al sesto posto della serie dal 1961. Viceversa, al Nord nel 2009 le precipitazioni sono state in media lievemente inferiori al valore normale, e dal 2003 l’anomalia media di precipitazione annuale è stata sempre negativa ad eccezione del 2008.

Come noto”, ha commentato Franco Desiato, climatologo dell’ISPRA e curatore del Rapporto, “lo studio del clima e il riconoscimento di eventuali segnali di cambiamento climatico, non possono basarsi su dati di breve periodo, né tantomeno sull’analisi di singoli eventi, anche estremi. Essi necessitano invece dell’analisi di lunghe serie di dati e dell’aggiornamento costante, anno dopo anno, degli indicatori climatici”.

Vedi i Grafici della temperatura


Fonte: ISPRA

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