mercoledì 27 ottobre 2010

La storia di Ruby, una minorenne ad Arcore

Berlusconi non è indagato, da verificare le parole della ragazza che compirà 18 anni a novembre. Diana Mora, figlia di Lele, ha provato ad adottarla

La ragazza si chiama Ruby, è tuttora minorenne ed è ospite di una comunità protetta. Compirà diciott’anni a novembre e solo allora, raggiunta la maggiore età, potrà decidere di lasciare la comunità.


Ruby è stata ascoltata nel corso dell’indagine sui locali e le discoteche della movida milanese, curata dal sostituto procuratore Antonio Sangermano. Ha raccontato una storia in alcuni punti confusa, non priva di smagliature e contraddizioni. Ha dichiarato di avere avuto alcuni incontri nella villa di Arcore con il presidente del Consiglio: feste, con altre ragazze e ospiti vip.

Dopo le anticipazioni su questa vicenda pubblicate ieri dal Fatto Quotidiano, il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati ha smentito l’esistenza a Milano di un’indagine sui rapporti tra una ragazza e Silvio Berlusconi. In realtà, sulla base delle dichiarazioni di Ruby, la procura ha aperto, secondo quanto riferiscono le agenzie di stampa, un fascicolo preliminare, che in gergo tecnico si chiama “modello 45”, dove confluiscono “atti relativi a…”, cioè documenti d’indagine non ancora contenenti notizie di reato.

Nessun coinvolgimento diretto, dunque, di Silvio Berlusconi nell’inchiesta. Ma questo non ha impedito che il presidente del Consiglio, da giorni a conoscenza delle dichiarazioni di Ruby, accrescesse le sue preoccupazioni e il suo nervosismo. Di tutto ha bisogno in queste settimane, tranne che di un nuovo caso Noemi Letizia, per di più in versione hard, con fatti, incontri, particolari.

Una versione da riscontrare

I racconti di Ruby sono tutti da verificare. Le sue dichiarazioni possono essere dettate da spirito di rivalsa, desiderio di vendetta, tentativo di ricatto. Possono essere una trappola, una polpetta avvelenata. Oppure un confuso tentativo di farsi ascoltare. Incontri, amicizie, soldi, rapporti. E perfino uno strano tentativo di adozione. Un avvocato milanese ha presentato infatti al tribunale dei minori una richiesta per adottare Ruby. L’aspirante mamma è Diana Mora, la figlia di Lele.

L’avvocato non è un esperto di diritto di famiglia, ma non è uno qualsiasi: è Luca Giuliante, ex consigliere provinciale di Forza Italia, membro della segreteria regionale del Pdl, tesoriere milanese del partito di Berlusconi, nonché legale di Roberto Formigoni nella vicenda del ricorso contro l’esclusione del suo “listino” alle ultime elezioni regionali, con conseguente intervento della P3. L’avvocato Giuliante in precedenza aveva firmato anche il ricorso contro le richieste milionarie del fisco a Lele Mora, che al termine di un lungo contenzioso con l’Agenzia delle entrate ha poi visto la sua agenzia, la Lm management, approdare nel giugno 2010 al fallimento, decretato dal tribunale di Milano. Cercato da Il Fatto Quotidiano, l’avvocato Giuliante non ha ritenuto di dover rispondere. Lele Mora invece ci ha risposto: “Non ho niente da dire e non ho nessuna voglia di parlare”.

Le procedure per l’adozione non sono mai state completate. In compenso Ruby è finita in una comunità protetta. Intanto, i magistrati della Procura della Repubblica di Milano stanno procedendo alla verifica delle sue dichiarazioni con grande cautela e nella massima riservatezza, fino a negare l’esistenza stessa dell’indagine.

Protagonisti e comparse

I personaggi di questa storia sono degni di una soap opera. C’è Domenico Rizza, detto Nico, finito dentro un’indagine per sfruttamento della prostituzione. E c’è Lele Mora, più volte visto varcare in auto il cancello della villa di Arcore, accompagnato da ragazze della sua scuderia. Con alcune delle ragazze di Lele, Ruby aveva stretto amicizia: con Barbara Faggioli, con Marysthell Garcia Polanco. Ruby era molto vicina anche a Nicole Minetti, l’igenista dentale di Silvio Berlusconi che è stata da lui candidata (con successo) al consiglio regionale della Lombardia nella lista Formigoni. Raggiunta al telefono dal Fatto Quotidiano durante le registrazioni di una puntata dello show di Italia 1 “Colorado”, Marysthell Garcia Polanco ha accettato di buon grado di rispondere a qualche domanda, ma quando le è stato chiesto se conosceva Ruby e che rapporti aveva con lei, si è di colpo irrigidita: “No, di queste cose non posso dirti niente”.

Il caso ha voluto far precipitare negli stessi giorni sulle pagine dei giornali storie molto diverse, come la vicenda di Ruby e quella di Fabrizio Favata, l’uomo che sostiene di aver portato ad Arcore la registrazione della telefonata di Piero Fassino (“Allora, siamo padroni di una banca?”). In entrambi i casi, il presidente del Consiglio, con i suoi comportamenti, si è messo nella condizione di diventare ricattabile. Può un uomo politico alla guida del Paese esporsi al rischio di mettersi in balia di pressioni e ricatti?
di Gianni Barbacetto
Da Il Fatto Quotidiano del 27/10/2010

Nessun commento:

Posta un commento