mercoledì 6 ottobre 2010

Cervello: scoperta seconda via per conservare memoria

Scienziati australiani e statunitensi hanno individuato un percorso alternativo, finora sconosciuto, con cui il cervello conserva la memoria grazie ad un ´secondo apprendimento´. Una scoperta capace di rivoluzionare il trattamento di malattie cerebrali.

La ricerca, descritta sulla rivista Plos ONE, contraddice l´interpretazione ortodossa di come il cervello gestisce le funzioni essenziali della memoria e dell´apprendimento, scrive il neuroscienziato molecolare Bryce Vissel dell´istituto Garvan di ricerca medica di Sydney, che ha coordinato il progetto con colleghi dell´università di California.

Secondo Vissel, la scoperta permetterà di formulare nuovi farmaci o trattamenti per pazienti che hanno perduto la capacità di ricordare a causa di lesioni cerebrali o malattie come l´Alzheimer, migliorandone le capacità cognitive e di apprendimento.

Finora si è pensato che la memoria dipendesse da una molecola nelle cellule nervose chiamata ricettore NMDA nella regione dell´ippocampo, il che è fondamentalmente corretto ma non sempre vero, spiega Vissel. ´´Vi è un angolo rimasto completamente inosservato: il ruolo dei ricettori AMPA permeabili al calcio, nell´attivare un processo alternativo, capace di gestire la ritenzione di memoria in esperienze nuove ma non totalmente uniche´´, aggiunge.

Vissel e il suo team hanno condotto una serie di esperimenti su topi dimostrando che la disattivazione del ricettore NMDA non sempre blocca la capacità di apprendere, come si credeva.

Entrano infatti in gioco processi alternativi con ricettori AMPA, che permettono ai topi di apprendere cose totalmente nuove nei casi in cui sono a conoscenza delle ´regolé generali del loro ambiente. ´´Si tratta di un secondo apprendimento che coinvolge un meccanismo del tutto differente nel cervello e che governa la formazione dei ricordi´´, sostiene lo scienziato.

Fonte: Gosalute 

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