sabato 9 ottobre 2010

Il Consiglio d’Europa si impegna a difendere la neutralità della rete

 Nella Dichiarazione sulla neutralità della rete appena adottata, il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa esprime il proprio attaccamento al principio di neutralità della rete sottolineando che qualsiasi eccezione al principio in questione dovrebbe essere giustificata unicamente da ragioni di interesse pubblico maggiore.

Secondo il Comitato, gli utenti dovrebbero disporre del più ampio accesso possibile ai contenuti, alle applicazioni, nonché ai servizi di loro scelta su Internet, indipendentemente dal fatto che gli siano proposti o meno a titolo gratuito, servendosi dei dispositivi appropriati di loro scelta. Il Comitato dichiara inoltre che un ambiente competitivo e dinamico non è solo in grado di incoraggiare l’innovazione, accrescendo sia la disponibilità che la performance della rete e diminuendo al tempo stesso i costi, ma può altresì promuovere la libera circolazione di un’ampia gamma di contenuti e servizi su Internet.

Per gli operatori delle reti di comunicazione elettronica potrebbe risultare necessario gestire il traffico Internet nell’ottica della garanzia della qualità dei servizi, dello sviluppo di nuovi servizi, della stabilità e dell’affidabilità della rete o della lotta contro la criminalità informatica. Il Comitato dei Ministri sottolinea tuttavia che le misure di gestione dovrebbero essere proporzionate, appropriate, evitare qualsiasi discriminazione ingiustificata ed essere oggetto di un esame periodico. Gli utenti dovrebbero esserne informati e poter comprendere in che modo tali misure influenzano i loro diritti fondamentali, in particolare la libertà di espressione e il diritto al rispetto della privacy.

Il Comitato dei Ministri ha inoltre adottato una Dichiarazione sull’agenda europea del digitale e una Dichiarazione sulla gestione nell’interesse pubblico delle risorse rappresentate dagli indirizzi del protocollo Internet. Nella prima, il Comitato accoglie con favore la Dichiarazione ministeriale di Granada dell’Unione europea e la sua agenda europea del digitale, incoraggia gli Stati membri del Consiglio d’Europa a perseguire gli obiettivi fissati da tale agenda a livello nazionale e invita l’Unione europea a cooperare con il Consiglio in tal ambito.

Nella dichiarazione sulla gestione degli indirizzi del protocollo Internet, il Comitato dei Ministri mette in evidenza l’importanza di porre rimedio all’insufficienza delle risorse Internet, più in particolare degli indirizzi IPv4. Il Comitato dichiara che le risorse disponibili rappresentate dagli indirizzi del protocollo Internet dovrebbero essere considerate come risorse pubbliche condivise, assegnate e gestite nell’interesse comune da soggetti incaricati dell’espletamento di tali compiti, tenendo conto dei bisogni attuali e futuri degli utenti di Internet. Sottolinea inoltre la necessità di assicurare in tempo utile l’effettiva introduzione del nuovo protocollo IPv6 – che offre uno spazio maggiore per gli indirizzi – nel settore pubblico, nonché incoraggiare e promuovere la rapida preparazione della migrazione verso IPv6 e la sua introduzione nel settore privato.

Il Comitato dichiara inoltre che nella misura in cui le informazioni sulle attività e le comunicazioni degli utenti, così come i dati del traffico, costituiscono dati a carattere personale, questi dovrebbero essere gestiti e utilizzati conformemente all’articolo 8 della Convezione europea dei Diritti dell’Uomo e alla giurisprudenza pertinente della Corte europea dei Diritti dell’Uomo, nonché nel rispetto delle disposizioni della Convezione del Consiglio d’Europa relativa alla tutela dei dati (Convenzione del Consiglio d’Europa sulla protezione delle persone rispetto al trattamento automatizzato di dati a carattere personale (STCE n. 108).


Fonte:COE

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