lunedì 11 ottobre 2010

Polizia, spariscono tremila agenti

Allarme sicurezza: 4.000 in pensione a fine anno, solo 800 gli assunti. Dal 2006 ad oggi tremiliardi in meno per gli effetti delle Finanziarie. Straordinari un miraggio, moto senza sirene.
«Le milleseicento assunzioni previste quest’anno, che peraltro nella realtà saranno ottocento, non compensano i circa quattromila pensionamenti previsti».  È una semplice constatazione, unita a una facile proiezione, a far intravedere nelle parole di Nicola Tanzi, segretario nazionale Sap, un vero e proprio rischio di estinzione per la Polizia.

«Dal 2006 a oggi – prosegue – sono stati tagliati circa tre miliardi di euro dei nove destinati al comparto Sicurezza e Difesa. Ulteriori tagli sono previsti per il 2011. A sanare la situazione non serviranno i centosessanta milioni stanziati con la manovra estiva da ventisei miliardi, che saranno impiegati per pagare promozioni e avanzamenti, diritti acquisiti, non per compensare i tagli ».

Se il numero di agenti diminuisce, aumenta l’età media, che ormai sfiora 47 anni. A motivare l’anzianità degli agenti sarebbe pure il sistema di assunzioni. Il bando del nuovo concorso prevede milleseicento posti ma solo sulla carta.

«I primi ottocento risultati idonei – spiega Tanzi – entreranno in polizia, gli altri nell’esercito, dove presteranno servizio per quattro anni per poi sottoporsi a una visita di idoneità».

Questo significa che, se nel servizio dovessero ferirsi, non potrebbero entrare mai in polizia.

«Aggiungendo a ciò l’anno di militare, prerequisito per il concorso – aggiunge - non stupisce che gli agenti più giovani ormai abbiano trent’anni. Il governo ultimamente parla di nuove assunzioni, ma in realtà sta solo garantendo quanto previsto dai precedenti concorsi. È insufficiente e inaccettabile».

I tagli incidono, ovviamente, anche sulle risorse. A fare i conti, città per città, è la Consap.

«A Milano mancano seicento agenti – dicono i segretari romani Francesco Paolo Russo e Giulio Incoronato – A Palermo e Bari le auto sono dimezzate. A Napoli non ci sono soldi per ripararle. A Parma, in questura, mancano perfino i soldi per le pulizie. Le moto della sezione Crimine Diffuso della Questura di Roma sono prive di sirene e in alcuni punti le radio, obsolete, non funzionano, gli agenti devono usare i cellulari. Sono situazioni assurde ma, ormai,quotidiane».

di Valeria Arnaldi
Fonte: Leggo

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