
Patrick McCully, da vent'anni impegnato nel movimento, membro della Commissione Mondiale sulle dighe ed autore dell’apprezzato libro “Silenced Rivers”, ha aperto l'incontro sottolineando come il paradigma dei grandi impianti idroelettrici avrà una fine naturale. Al massimo fra dieci anni, il costo dell'energia solare sarà inferiore a quella idroelettrica ed il business non sarà più conveniente. Ma già oggi, se fossero pagate le giuste compensazioni alle comunità coinvolte e implementate le misure di mitigazione ambientale, il costo dell'energia idroelettrica sarebbe di gran lunga superiore. Nei gruppi di lavoro si susseguono le voci delle comunità direttamente impattate dai megaprogetti idroelettrici e dei loro alleati. Un universo variegato composto da contadini, allevatori, indigeni, attivisti, accademici, ambientalisti e Ong di sviluppo. In questi giorni le strategie legali, gli strumenti comunicativi e di campagna, le alternative energetiche per le comunità, gli impatti del surriscaldamento globale sono alcuni degli argomenti in discussione che si alternano ai racconti di storie vissute.
La delegazione più organizzata è quella brasiliana, un movimento nazionale che ha riunito tutte le comunità coinvolte dalle 2mila dighe già costruite e dai 1.500 progetti in cantiere nel paese, che lavora a stretto contatto con i Sem Terra e la Via Campesina. Soniamara Murinho ha spiegato agli altri delegati presenti quali sono i sette gruppi di interesse che promuovono l'espansione del fenomeno: il settore minerario, i costruttori, i gestori di energia, i finanziatori, i fornitori di componenti elettromeccaniche ed in maniera sempre crescente l'agribusiness e i fondi pensione. Ma uno dei principali argomenti in agenda è l'emergere di nuovi attori finanziari, prima fra tutti la Cina presente all'incontro con una nutrita delegazione di organizzazioni ambientaliste. La superpotenza asiatica è oggi il maggiore attore in Africa ed in molti altri paesi emergenti. La ricerca di strategie efficaci per contrastare questo nuovo fenomeno è una delle sfide dell’incontro di Temacapulìn. Una volta giunto il tramonto, il programma ufficiale si chiude, ma le discussioni seguono nelle piazze, nei bar e nelle case degli abitanti del villaggio dove sono ospitati tutti i delegati. Nel frattempo i megafoni della chiesa annunciano il programma del giorno successivo.
Dal Messico, Caterina Amicucci
Fonte: http://www.crbm.org/index.php
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