Quella che si è conclusa è stata un’estate difficile per gli amministratori. Il tragico episodio di Pollica – l’assassinio del sindaco Angelo Vassallo – è il più doloroso per la sua concretezza. Angelo Vassallo ha lasciato una moglie e due figli, ma non solo. Il vuoto istituzionale e la ferita civica sono sensibili quasi quanto la sparizione per un paesino della sua piazza centrale, del posto dove la gente in provincia si ritrova e costruisce legami.
Purtroppo la lista degli atti intimidatori criminali è lunga: negli ultimi caldi mesi d’estate sono arrivate buste con minacce e proiettili, sono andate a fuoco automobili, esplose bombe sotto ai portoni. A Ottana, in provincia di Nuoro, il sindaco Gian Paolo Marras si è dimesso dopo aver ricevuto, con la sua famiglia, gravi intimidazioni a colpi di fucile. Solo l’ultimo degli episodi in Sardegna, dove solo nell’ultimo anno sono stati almeno 60 gli amministratori minacciati.
A Isola Capo Rizzuto, il 5 luglio, è andata a fuoco l’auto del sindaco Caterina Girasole. Epilogo dei roghi che a Isola hanno appiedato altri due esponenti del consiglio comunale a distanza di pochi giorni. La modalità dell’attentato è stata la stessa: con del liquido infiammabile e un cerino esponenti dei clan ‘ndranghetisti avvertivano del loro disaccordo sulle politiche del Comune.
Questi sono solo alcuni degli ultimi episodi in fatto di minacce. Per Angelo Vassallo non c’è stata alcuna fase intimidatoria, si è passati direttamente a un’infame conclusione.
Nella notte del 5 settembre Vassallo è caduto in un agguato che, seppur non confermato, porta la firma nello stile d’esecuzione della criminalità organizzata. Era dal maggio del 1987 che un sindaco in carica non veniva assassinato dai proiettili dei clan. Ventitre anni fa fu Vincenzo Gentile sindaco di Gioia Tauro, un medico di 55 anni amato dalla gente. Le modalità sono praticamente identiche: il killer lo ha atteso sotto casa, il sindaco era ancora in macchina, una Volkswagen Jetta, quando il killer gli si è avvicinato e ha fatto fuoco. Cinque colpi di revolver almeno. Il movente dell’omicidio fu un favore negato a un rampollo del clan Piromalli.
Al termine del funerale di Vassallo il Governatore della Campania Stefano Caldoro ha sottolineato che “purtroppo la vicenda di Vassallo fa riflettere sul fatto come sempre di più chi tra gli amministratori combatte in maniera rigorosa per il rispetto delle regole si esponga sempre di più a grossi rischi”.
Narcomafie si occupa da tempo di “amministratori nel mirino”. Vi riproponiamo una selezione degli articoli che negli ultimi anni ne hanno raccontato la solitudine e – talvolta – il coraggio.
ottr. 2010 – Marras e il sequestro della democrazia. Lettera di Peppino Tilocca
ott 2010 – Arrestati i tre attentatori di Marras
set 2010 – Sardegna. Non è terra per amministratori di Elena Ciccarello
set 2010 – A Pollica le voci si moltiplicano ma anche i silenzi
set 2010 – Ucciso sindaco di Pollica (Sa)
ago 2010 – La politica del cambiamento di Carolina Girasole di Angela de Lorenzo
lug 2010 – Isola Capo Rizzuto, amministratori nel mirino di Toni Castellano
mar 2010 – Mafia e politica: segnali d’intesa di Mario Portanova
mar 2010 – La strana storia del sindaco Fioroni di Elena Ciccarello
lug 2008 – La democrazia in ostaggio di Elena Ciccarello
dic 2004 – Amministratori nel mirino di Marco Nebiolo
Fonte: http://www.narcomafie.it/
Nessun commento:
Posta un commento