Le confezioni di generi alimentari sequestrate dai Nas sono aumentate del 40 per cento nel 2010, tanto che le frodi a tavola sono diventate quelle più temute dagli italiani, con sei cittadini su dieci che le considerano più gravi di quelle fiscali e degli scandali finanziari. A darne notizia è la Coldiretti, nell’ambito delle anticipazioni sul dossier agromafie, sulla base degli ultimi dati dell’attività dei Nuclei Antisofisticazioni nel settore agroalimentare, resi noti nel corso del X Forum dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato a Villa d’Este di Cernobbio da Coldiretti e Studio Ambrosetti, dove sono stati presentati i risultati di sondaggio Coldiretti-Swg sulle frodi che preoccupano gli italiani. Alla domanda su quali fossero le frodi più gravi – rileva la Coldiretti - il 60 per cento dei cittadini ha indicato quelle alimentari poiché possono avere effetti sulla salute. Al secondo posto (40 per cento) vengono quelle fiscali, mentre le truffe finanziarie sono lo spauracchio del 26 per cento degli italiani, seguite a stretta distanza da quelle commerciali, come la contraffazione dei marchi (25 per cento).
Una situazione confermata dai numeri dei Nas dai quali emerge che - rileva la Coldiretti - nel primo semestre di quest’anno le confezioni di alimenti sequestrate e ritirate dal commercio ammontano a oltre 10 milioni, con un aumento record del 40 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009, quando a finire nel mirino dei militari dell’Arma erano stati 7,2 milioni di pezzi. Aumenta anche il valore del cibo sequestrato che sale a 71 milioni di euro (+4 per cento), così come le strutture irregolari sottoposte a sequestro (+23 per cento) o chiuse per motivi di salute pubblica (+18 per cento). Rispetto allo scorso anno – precisa la Coldiretti – sono state inoltre effettuate oltre 18mila ispezioni (+ 20 per cento), mentre sono restate sostanzialmente stabili le infrazioni penali e le amministrative. Sono invece diminuiti gli arresti (da 32 a 11), ma non le denunce (+10 per cento) e le segnalazioni all’autorità giudiziaria (+ 26 per cento).
In Italia si scoprono le frodi perché si fanno più controlli ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che si stima vengano “effettuati ogni anno più di un milione di verifiche ed ispezioni sugli alimenti tra le diverse forze dell’ordine e gli organismi pubblici e privati nel corso di un anno”.
Tra i casi più “scottanti” seguiti dai Nas nel corso del 2010 c’è sicuramente – rileva Coldiretti – quello delle mozzarelle blu, il formaggio a pasta filata tedesco contaminato dal batterio Pseudomonas fluorescens e venduto con nomi italiani come Malga Paradiso, Fattorie Torresina e Monteverdi, ingannando i consumatori e causando gravi danni di immagine per gli allevatori italiani. Dopo il ritrovamento dei latticini colorati in varie città i carabinieri hanno sequestrato una tonnellata di mozzarelle prodotta in Germania, sulle quali è stata aperta una inchiesta con indagati in Italia e all’estero.
Ma nel mirino dei Nas sono finiti anche altri alimenti, come gli o ltre 10 milioni di uova non in regola con le norme igienico-sanitarie scoperte a Verona e destinate alla lavorazione dei prodotti tipici delle festivita' natalizie, panettoni e pandori in testa. O, ancora, le 200mila bottiglie di conserva di pomodoro pericolosa trovate a Salerno e, a Siena, i 10 milioni di litri di vino da tavola pronto per essere esportato negli Stati Uniti come Chianti Docg. Senza dimenticare – continua la Coldiretti – le 25 tonnellate di cibi etnici irregolari sequestrati nel corso di un’operazione che ha coinvolto diverse città italiane, e le 50 tonnellate di alimenti scaduti ma riconfezionati con una nuova data di scadenza per essere rimessi sul mercato rinvenute a Milano. Importanti operazioni hanno portato anche a smantellare un commercio di capi di bestiame con certificati contraffatti e un giro d’affari per la macellazione abusiva.
Tali dati confermano - sottolinea la Coldiretti - la necessità di tenere alta la guardia contro le frodi a tavola, che mettono a rischio la salute dei cittadini e fanno concorrenza sleale alle imprese che sono impegnate nel mantenere alti standard di qualità. Gli ottimi risultati dell’attività di controllo nei confronti dell’illegalità devono essere accompagnati da una stretta nelle maglie larghe della legislazione che permette tuttora di spacciare come Made in Italy quasi la metà della spesa fatta dagli italiani perché manca l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della materia prima in tutti i prodotti alimentari in vendita. Il successo del Made in Italy alimentare - ha sottolineato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini - dipende qualità e dalla trasparenza dei processi produttivi che concorrono a realizzarlo, dal lavoro alla materia prima fino all’informazione ai consumatori verso i quali non possono essere tollerati inganni. La credibilità conquistata dagli agricoltori italiani nel garantire la qualità delle produzione è un patrimonio da difendere nei confronti di quanti con i falsi e la contraffazione cercano di sfruttare la fiducia conquistata nelle campagne per vendere prodotti “taroccati”. Un crimine particolarmente odioso perché si fonda soprattutto sull'inganno nei confronti di quanti, per la ridotta capacità di spesa, sono costretti a risparmiare sugli acquisti di alimenti.
LE FRODI PIÙ TEMUTE DAGLI ITALIANI
Frodi alimentari 60 per cento
Frodi fiscali 40 per cento
Frodi finanziarie 26 per cento
Frodi commerciali 25 per cento
Altro 21 per cento
Fonte: indagine Coldiretti-Swg 2010
Fonte: Coldiretti
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