Il responsabile ONU sui cambiamenti climatici incoraggia le Nazioni a incrementare la ricerca di un terreno comune
A meno di due mesi dalla prossima conferenza mondiale dell’ONU sui cambiamenti climatici a Cancùn, un alto funzionario mondiale esorta le nazioni ad aumentare il loro impegno per trovare un terreno comune e raggiungere un risultato concreto durante la conferenza in Messico.
“I governi hanno ritrovato la fiducia in questo processo, ma devono anche accertarsi che il resto del mondo creda in un futuro di impegni costantemente maggiori da parte dei governi nella lotta al cambiamento climatico”, sostiene Christiana Figueres, Segretario Esecutivo della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC).
Sono stati 3.000 i partecipanti provenienti da 170 paesi che si sono ritrovati a Tianjiin in Cina per un’assemblea di negoziazione in vista della prossima conferenza di Cancùn del 29 novembre.
“I governi devono essere d’accordo su quanto si potrà decidere a Cancùn e su come realizzarlo in modo politicamente equilibrato”, sottolinea la Figueres.
Il Segretario esecutivo ha appurato che esiste una crescente convergenza nelle negoziazioni tale che l’evento della città messicana potrebbe condurre a una serie di decisioni in grado di stabilire la condotta nell’impegno per la lotta al cambiamento climatico. Queste potrebbero includere anche una nuova struttura globale per aiutare i paesi ad adattarsi ai cambiamenti climatici: lanciando nuovi strumenti per velocizzare il trasferimento di tecnologia nei Paesi in via di sviluppo; e istituendo un nuovo conto per la sovrintendenza dei fondi raccolti a favore dei paesi più poveri colpiti dai cambiamenti del clima.
“Per risolvere questa problematica in modo giusto ed efficace, è necessario che gli accordi raggiunti a Cancùn siano esaurienti nel loro obiettivo, e che portino a risultati importanti a breve e lungo termine nell’impegno per affrontare i cambiamenti climatici”, aggiunge la responsabile dell’UNFCCC.
Essa riconosce che esistono dei punti su cui le Nazioni divergono, in modo particolare sul come e quando stabilire la responsabilità di agire presente e futura, ma sottolinea anche che tali divergenze non sono insormontabili.
Dovrebbero essere formalizzati i molti impegni assunti per tagliare e contenere le emissioni.
Le recenti alluvioni in Pakistan, gli incendi in Russia e le frane in Cina, hanno evidenziato il pericolo dei gravi fenomeni climatici.
“Il punto è che non è interesse di nessuno temporeggiare”, continua la Figueres, “al contrario è invece nell’interesse di tutti agire in fretta per minimizzare l’impatto negativo su tutti noi”.
Fonte: UNRIC
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