ALLARME
OMOFOBIA – segnalati altri due casi accaduti a Velletri e ad Ardea a una trans
e due lesbiche
Nei
giorni in cui si sente ancora l'eco dell'arcinota“considerazione”
di Cassano sui gay nella Nazionale di calcio, il portavoce di Gay
CenterFabrizio Marrazzo e il presidente di Arcigay Roma Roberto
Stocco intervengono per segnalare altri due casi di aggressioni omofobe.
Dopo il caso del ragazzo gay aggredito a Campo de' Fiori e
l'aggressione alla Gay Street, Gay Help Line ha raccolto, infatti, altre
due denunce di azioni violente. Secondo Marrazzo e Stocco le ultime “vittime”
di un sentimento purtroppo ancora molto diffuso si sono verificate in provincia
di Roma.
«Una
trans di Ardea – raccontano - ha sporto denuncia ai carabinieri di
Ardea dopo aver subito ripetute minacce, ingiurie e danneggiamenti tra il 1 e
il 4 giugno». La prima aggressione è avvenuta sulla spiaggia libera di Ardea
dove la trans è stata avvicinata da un gruppo di quattro ragazzi che hanno
iniziato a insultarla con frasi come “fai schifo, noi i travestiti li
uccidiamo” e altri epiteti di questo tenore. Non contenti gli aggressori l'-
hanno minacciata con racchette di legno e nei giorni immediatamente successivi
le è stata danneggiata l'auto, rompendole un vetro e rovesciando sul tetto feci
e banane. Una situazione davvero inaccettabile, ma evidentemente non una
rarità: Marrazzo e Stocco, infatti, riportano anche l'episodio capitato ai
danni di una coppia di ragazze lesbiche a Velletri. «Le due giovani donne
– rimarcano il portavoce di Gay Center e il presidente di Arcigay Roma -,
mentre erano in un pub, sono state insultate da alcuni ragazzi, inseguite e
minacciate con calci e pugni sulla loro auto al grido di “sporche lesbiche”».
«Siamo di fronte ancora una volta a casi violenti. Quello che ci preoccupa –
continuano Marrazzo e Stocco - è il ripetersi quasi quotidiano di questo genere
di insulti e aggressioni. E se si pensa che quelli denunciati sono solo una
parte dei casi che accadono realmente c'è di che allarmarsi».
I
due esponenti del mondo gay chiedono un forte intervento delle forze
dell'ordine e delle istituzioni ma, aggiungono, «bisogna mobilitare anche
l'opinione pubblica. I casi di cui abbiamo notizia sono un forte campanello di
allarme che non si tratta di episodi isolati, ma che c'è una vasta area di
disagio e di sottocultura che produce azioni di questo tipo». Secondo i dati di
Gay Help Line, solo due casi di aggressioni su dieci vengono denunciati. A tal
proposito, il prossimo 22 giugno in piazza Farnese a Roma si terrà una
manifestazioneconcerto proprio per dire basta a queste genere di aggressioni.
«Da quella piazza – concludono Marrazzo e Stocco - può venire una significativa
risposta collettiva contro l'omofobia ».
di Tiziano
Pompili
Fonte: http://www.cinquegiorni.it
Nessun commento:
Posta un commento