Si fa sempre più pesante il
bilancio della spesa energetica delle famiglie. Di questo passo l’aumento per
luce e gas, da gennaio alla fine dell’anno, rischia di avvicinarsi
pericolosamente alla soglia di +200 Euro a famiglia.
Già adesso, con gli aumenti
scattati finora e con le nuove stime di aumento di Nomisma il conto da gennaio
è aumentato di circa +72 Euro per l’elettricità e +78 Euro per il gas.
Cifre elevatissime, che
risultano particolarmente gravi ed insostenibili per le famiglie.
Per questo è indispensabile
intervenire con operazioni determinate nel settore dell’energia, tese a ridurre
i pesanti oneri di sistema e ad aumentare la ancora scarsa competitività di
mercato.
Anche nel campo
dell’energia, infatti, deteniamo il triste primato delle bollette tra le più
care d’Europa. Come denunciato recentemente (lo studio è disponibile sul nostro
sito) le famiglie francesi, ad esempio, per 100 kWh di energia elettrica
(incluse le tasse) pagano il 32% in meno rispetto all’Italia, i cittadini
inglesi il 24% in meno.
Scenario simile per il gas:
in Francia per 100 kWh pagano il 26% in meno rispetto all’Italia e in
Inghilterra ben il 41% in meno.
“Per far diminuire i costi
dell’energia anche nel nostro Paese occorre effettuare una sana pulizia delle
bollette, depurandole di tutti gli oneri, contributi e tasse che hanno un
discutibile legame con i beni acquistati.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed
Elio Lannutti.
In questo senso, è
indispensabile ridurre l’aliquota IVA al 10% per il metano ed al 5% per
l’elettricità, cioè ai livelli con cui vengono tassati in Inghilterra, il paese
modello per le liberalizzazioni nel settore energetico.
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