mercoledì 13 giugno 2012

GLI INDEGNI EREDI DI ENRICO BERLINGUER


di Matteo Pucciarelli
È un gioco inutile e anche un po' macabro quello dell'accaparramento ideologico di Enrico Berlinguer a 28 anni dalla sua morte. Impossibile dire se fosse rimasto comunista o meno. Ma di sicuro sarebbe rimasto sconvolto di fronte al furore (quello sì, davvero ideologico) con il quale gli "eredi" hanno demolito la sua eredità e il suo insegnamento.

Ricordo solo che Berlinguer – e ovviamente non c'ero, ma l'ho letto sui libri; quelli che oggi comandano il Pd allora erano già lì, eppure è come se non l'avessero neanche sentito dire – nel 1980 si trovava davanti ai cancelli della Fiat di Mirafiori, insieme agli operai. Perse, e perse male quella battaglia. Ma la sua scelta fu chiara e netta. Oggi, quando la Fiom sciopera, gli "eredi" non si fanno più vedere – però li ritrovi facilmente nel cda di qualche banca o agli incontri dell'Aspen Institute.

Non so, davvero, chi sarebbe oggi Berlinguer. Però farebbe notare cose semplicissime, così come faceva quand'era vivo: che in Italia il 10 per cento della popolazione detiene il 50 per cento della ricchezza; che trenta anni fa un amministratore delegato guadagnava 40 volte la paga di un operaio, adesso siamo sull'ordine delle 300-400; invece di mettere mano all'articolo 18, ricorderebbe che l'indice della protezione dell'occupazione secondo l'Ocse in Italia è calata dal 3,57 all'1,89 in soli 12 anni: è uno dei più bassi in Europa e quindi togliere altre tutele è semplicemente folle; che nel periodo 1976-2006 la quota salari, cioè l'incidenza del Pil sui redditi da lavoro, in Italia è calata di 15 punti, cioè 240 miliardi di euro in meno nelle buste paga dei lavoratori ogni anno; che un lavoratore dipendente su 28mila euro di stipendio l'anno paga 7000 mila di tasse, mentre sulla stessa somma un redditiere da capitale ne paga solo 5600, senza muovere un dito. 

Gli "eredi" oggi sono impegnati – di già, in vista del 2013 – a contrattare col centrodestra per la prossima presidenza della Camera, o del Senato, o della commissione europea. I loro problemi sono quelli. Sempre oggi dirameranno comunicati commossi di ricordo, scritti da qualche addetto stampa che al momento si spreme le meningi per almeno una frase originale. Brutta cosa la memoria, quando è offesa e manipolata. Scordatevi di Berlinguer, togliete le foto dalle vostre pareti. Perché si offenderebbe. 

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