Medici
Senza Frontiere rinnova la richiesta alle autorità siriane di poter intervenire
Roma – Le Nazioni Unite e le autorità
siriane hanno raggiunto un accordo per mettere in atto un piano per
l’assistenza umanitaria. Ciò rappresenta un progresso. Secondo l’accordo
siglato la scorsa settimana alcune organizzazioni e agenzie umanitarie – attori
già presenti in Siria, che lavoravano con i rifugiati iracheni – dovranno
essere messe nelle condizioni di portare assistenza.
Tuttavia Medici
Senza Frontiere (MSF) giudica insufficiente questo piano per rispondere
all’urgenza medica attuale. Oggi è fondamentale che le vittime del conflitto –
i feriti e i pazienti che hanno bisogno di cure urgenti – vengano curate. Il
meccanismo ora in atto, tuttavia, non include la necessità di garantire la
neutralità delle strutture mediche.
Per coloro che
sono impegnati nel dialogo con le autorità siriane, l’accesso alle cure per
tutte le vittime del conflitto dovrebbe essere una priorità. Ciò significa il
rispetto dell’integrità dei pazienti e del personale medico e delle strutture
sanitarie. Le violenze in Siria vanno avanti da più di 16 mesi e fornire agli
ospedali i farmaci e il materiale medico non è sufficiente per far fronte all'afflusso di feriti. È necessario incrementare la capacità di curare i
pazienti. Le équipe mediche siriane devono poter lavorare senza
discriminazioni o minacce di ritorsioni e devono ricevere supporto da altre
équipe mediche, lavorando in modo imparziale.
MSF ribadisce la
sua richiesta alle autorità siriane di poter intervenire nelle regioni toccate
dalle violenze. MSF è pronta a mobilitare rapidamente le sue risorse mediche e
chirurgiche con l’obiettivo di curare i feriti.
Medici Senza Frontiere è la
più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo. Nel 1999 è
stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando
assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie.
Fonte: Medici Senza Frontiere
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